
Fioroni & Autonomia. Ma lInghilterra è lontana…
Tra i primi commenti giornalistici alle dichiarazioni rilasciate dal ministro Fioroni a Caserta se ne è registrato anche qualcuno che ha voluto avvicinare il modello di autonomia ventilato dall’attuale titolare di viale Trastevere a quello adottato in Gran Bretagna, sotto la spinta di Tony Blair (ma prima ancora di Margaret Thatcher), dalle “Foundation Schools”, scuole appartenenti al settore pubblico, ma gestite da Fondazioni che operano in regime di diritto privato. Il segretario della Flc-CGIL ha citato criticamente anche le più recenti “Trust Academies”, scuole gestite con criteri spiccatamente imprenditoriali e il diretto coinvolgimento delle aziende finanziatrici.
Non sembra, tuttavia, che il ministro voglia spingersi così lontano: “il Consiglio d’Istituto – ha detto Fioroni – avrà la facoltà di nominare al proprio interno un comitato esecutivo che affiancherà il dirigente scolastico nella gestione dei fondi, con la possibilità di prevedere da parte della scuola la presenza di rappresentanti delle autonomie locali, del mondo dell’impresa e del terzo settore“.
In pratica il Consiglio di Istituto avrebbe la facoltà (non l’obbligo) di costituire, ma “al proprio interno“, un organo esecutivo (diverso, a quanto sembra, dalla giunta esecutiva), del quale potrebbero fare parte – ma solo se la scuola decide in tal senso – “rappresentanti delle autonomie locali, del mondo dell’impresa e del terzo settore“.
Ben diverso è il modello inglese delle “Foundation Schools”, che prevede la piena responsabilità economica e gestionale dei membri dell’organo di governo della scuola, formato da rappresentanti degli “stakeholders” (genitori, enti locali, associazioni), al quale è affidata la scelta del preside, degli insegnanti e degli staff tecnici. E che contempla anche la possibilità che la scuola perda l’autonomia e il finanziamento se non raggiunge i risultati – valutati da organi rigorosamente indipendenti – che i suoi “governors” si sono impegnati a raggiungere al momento della acquisizione dello status di “Foundation School”. Per le “Trust Academies” sono contemplati addirittura il fallimento e la chiusura delle scuole. E va peraltro notato che, dopo quasi vent’anni di spinte in questo senso, lungo la linea Thatcher-Blair, solo una piccola parte delle scuole inglesi ha scelto la strada della piena autonomia.
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