
Fioroni: fermatevi, non funziona…
“Voi avete chiesto un voto di fiducia che nasconde, invece, un ‘vuoto di fiducia’, la fiducia che voi non avete nella scuola italiana. Soprattutto Lei, ministro Tremonti, colui che davvero tiene in mano il progetto che vi guida: la calcolatrice“.
Nel suo intervento alla Camera, in occasione delle dichiarazioni di voto sulla conversione in legge del decreto Gelmini, l’ex ministro dell’istruzione Giuseppe Fioroni non ha mai pronunciato il nome del suo successore. Si è sempre e solo rivolto al ministro Tremonti, con un breve inciso polemico riservato al ministro Brunetta, che il giorno prima aveva detto che gli insegnanti italiani sono “ben pagati” in rapporto al lavoro part-time che farebbero (“ci si dovrebbe vergognare solo a pensare alla parola ‘stipendi alti’“).
Nel mirino di Fioroni c’era un unico bersaglio, Tremonti, il “ministro del Tesoro” che per la prima volta nella storia della Repubblica “decide quale scuola occorra per gli studenti” e “mette in campo un progetto di scuola fatto solo con la calcolatrice e la mannaia e tagliando sul futuro dei nostri figli“.
Secondo Fioroni il ritorno del maestro unico nella scuola primaria porterà a regime al taglio di 53.000 posti: “oltre 16 volte gli esuberi di Alitalia“, con la scuola ridotta al compito di “bad company” (la parte passiva della società Alitalia, da scorporare e liquidare). Solo una parte delle 230.000 persone che saranno “buttate fuori” (l’ex ministro include nel calcolo anche i 75.000 precari che il governo Prodi aveva previsto di assumere con la Finanziaria 2007).
“Ma i cambiamenti della scuola non si possono fare a dispetto della scuola: pretendere di riformarla contro studenti, famiglie e insegnanti che ci vivono, non solo è una follia ma è un’operazione persa in partenza: non funziona“. E dunque “fermatevi” ha concluso Fioroni, e tornate alla più realistica impostazione del “Quaderno bianco” (esempi: riduzione di mezzo punto, anziché di uno, del rapporto docente/alunni, e aumento del 25% delle classi a tempo pieno in 5 anni).
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