Fiducia sul decreto scuola: le critiche dell’opposizione…

Stasera la Camera dei Deputati voterà la fiducia sul maxiemendamento proposto dal Governo in sostituzione del decreto Gelmini sulla scuola. Ma quella di porre la fiducia sul testo è una decisione duramente contestata dall’opposizione e dai sindacati che criticano, da un lato, l’impossibilità del confronto sui temi cardine della riforma e, dall’altro, attaccano i tagli contenuti nel provvedimento che rischiano di smantellare la scuola pubblica(si vedano anche gli articoli Fiducia “puramente tecnica” su maestro unico e voto in condotta e Maxiemendamento Gelmini, chi sta dentro e chi sta fuori) .

La senatrice Maria Pia Garavaglia, ministro dell’istruzione nel governo ombra, si scaglia contro la richiesta del voto di fiducia: “Hanno una maggioranza molto ampia e non ci sarebbe stato nessun problema a votare per portare a casa il decreto. Qui c’è il disprezzo per la materia, perché la scuola merita di essere considerata: è di interesse dei singoli e della comunità, non riguarda solo chi ha dei figli, ma l’intera comunità perché la scuola è il fondamento del futuro e da quando questo governo è in carica ha trattato la scuola sempre come servizio qualsiasi sul quale far scender la mannaia dei tagli. In questa legislatura non c’è mai stato un progetto educativo, ma solo la struttura di tagli per una riorganizzazione, la riduzione del tempo pieno per i bambini, le riduzioni delle materie perché il piano parla continuamente e in modo insolente di ‘essenzializzazione’ dei contenuti che devono essere trasmessi dalla scuola. E poi un rapporto con il Parlamento inaccettabile“.

Marina Sereni, vicepresidente dei deputati Pd, dopo l’annuncio della fiducia sul decreto Gelmini, allude causticamente alla presenza del ministro dell’Istruzione nello show di Canale 5 “Buona Domenica”: “Parlano di opposizione sfascista e, mentre affollano i talk show, sfuggono il dibattito in Parlamento. Se, anche parzialmente, avessero ascoltato i nostri argomenti, avrebbero capito che il Partito Democratico vuole una scuola più moderna, più efficiente, più utile alla crescita del Paese, in grado di preparare meglio i nostri ragazzi. Ma, evidentemente, dietro la scelta della fiducia non c’è soltanto il disprezzo per le regole, ma anche una sostanziale diffidenza del governo nella propria maggioranza, che, pur protetta dalla forza dei numeri, ha paura di non reggere il confronto parlamentare e andare sotto nel voto sui nostri emendamenti“.

Il capogruppo Pd alla Camera, Antonello Soro ha definito l’annuncio del governo di ricorrere alla fiducia sul decreto scuola come “l’ennesimo rifiuto da parte del governo di confrontarsi con l’opposizione. Un atto esplicito, sfrontato e irresponsabile esproprio del Parlamento da un qualunque ruolo nella formazione delle leggi“. Il parlamentare del Partito Democratico ha poi proseguito: “Il combinato del ricorso alla decretazione d’urgenza con il voto di fiducia trasforma la Camera in un organo di mera ratifica e configura una oggettiva violenza alla Costituzione repubblicana vigente. In queste condizioni occorre una gigantesca sfrontatezza per attribuire all’ opposizione il titolo di sfascista“.