La Presidenza nazionale della FIDAE, portavoce delle circa 3000 scuole cattoliche primarie e secondarie del nostro Paese ribadisce in un comunicato l’urgenza di procedere verso il traguardo definitivo della piena parità scolastica, “che garantisca l’effettiva libertà di scelta dei genitori per il percorso formativo dei figli senza discriminazioni di carattere giuridico o economico nel sistema pubblico nazionale di istruzione e formazione, costituito dalle scuole ‘statali e paritarie'”. “In questa prospettiva – si legge nel comunicato della Fidae – che è poi quella delineata dalla nostra Carta Costituzionale, va inquadrato il problema educativo con il complesso di diritti e doveri fra loro connessi e articolati, che potrebbero essere così espressi: Ø diritto di accesso all’istruzione in regime di piena libertà; Ø diritto alla libertà di apprendimento, cioè a svolgere il proprio itinerario educativo secondo le proprie convinzioni etico-religiose senza intralci e discriminazioni di sorta; Ø diritto alla libertà di insegnamento non solo per i singoli cittadini, ma anche per le formazioni sociali liberamente costituite; Ø decentramento del sistema educativo dallo Stato alle Autonomie, che consenta una maggiore coerenza e articolazione tra la domanda e l’offerta con la dovuta flessibilità e adattamento alle reali esigenze dei cittadini e delle loro comunità familiari e territoriali; Ø diritto-dovere dei genitori a partecipare anche agli impegni gestionali della scuola attraverso appositi organismi rispettosi delle varie competenze; Ø díritto-dovere della società a partecipare, attraverso i propri enti e organi territoriali, alla gestione del sistema scolastico “sociale” sulla base di un’adeguata legislazione in materia; Ø compito-dovere dello Stato sociale: nel rispetto del principio di sussidiarietà rendere possibile un sistema scolastico-formativo di questo tipo con la garanzia di un’adeguata legislazione e di un sufficiente sostegno finanziario.