Esclusi dalle scuole alunni, insegnanti e presidi ebrei. Un decreto del 1938

Nella giornata della memoria ricordiamo la legge scolastica per la difesa della razza e un Giusto davanti alle Nazioni

Alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere iscritti alunni di razza ebraica“. E poi: sono sospesi dal servizio “tutti gli insegnanti di razza ebraica” nonché “i presidi e direttori“. È il testo dell’articolo 2 di un decreto sulla scuola.

Non di oggi, per fortuna. Ma non è neanche fantascienza, ma solo, purtroppo, tragica realtà. È storia, insomma, accaduta nel 1938: parliamo del decreto legge che introdusse la difesa della razza nella scuola italiana.

In occasione del Giorno della Memoria Tuttoscuola ha voluto ricordare la Shoah, pubblicando il testo integrale di questo provvedimento per la difesa della razza. Un’iniziativa rivolta soprattutto ai giovani che oggi frequentano i nostri istituti per aiutarli a ricordare.

Era l’anno scolastico 1938-39. Un anno e un decreto legge da non dimenticare, perché, come ha detto oggi alla Camera il Premio Nobel per la pace Elie Wiesel, il silenzio non aiuta le vittime ma i loro persecutori.

Per fare memoria anche di cose buone in questa immane tragedia, Tuttoscuola ha ricordato sul proprio sito la figura di Papà Weidt, un Giusto tra le Nazioni, cieco e di “razza ariana” che salvò trenta ebrei ciechi durante l’ultimo conflitto mondiale; Tuttoscuola ha dato notizia di un incontro in videoconferenza di un gruppo di studenti del liceo Spallanzani di Reggio Emilia che, dopo aver tradotto in italiano il libro che parla della storia di questo Giusto, hanno intervistato l’autrice, una ebrea sopravissuta grazie a Papà Weidt.

Tutto a comporre un dossier che vorremmo che fosse un libro di testo obbligatorio per i nostri studenti. Per ricordare sempre gli orrori del nazismo, le deportazioni nei campi di concentramento e lo sterminio di massa compiuto nei lager.