Esce di scena il segretario della Cisl-scuola

Dopo 11 anni passati al vertice del maggior sindacato della scuola italiana (139 mila tesserati e 198 mila voti nelle elezioni RSU), Daniela Colturani, il prossimo 12 maggio, passa il testimone.
Eletta nel 1993 segretaria generale del Sinascel-Cisl (sindacato dei docenti di elementare e materna), quattro anni dopo, con la fusione di quel sindacato con il Sism-Cisl (che organizzava il personale scolastico della secondaria), la Colturani è diventata segretaria generale dell’unico sindacato Cisl del settore scolastico.
Si parlava di una sua uscita nell’ultimo congresso della organizzazione, ma invece è stata riconfermata al vertice. Ora però lascia definitivamente. Dietro questa decisione non c’è ragione politica: Colturani lascia per motivi personali, nel gennaio scorso ha presentato domanda di dimissioni dal servizio.
È arrivato, ora, il momento di passare ad altri la responsabilità della conduzione della Cisl-scuola. Lascia mentre infuria la battaglia, in un momento non facile per la sua organizzazione che ha mantenuto le posizioni nella verifica elettorale delle RSU di dicembre e che da diverso tempo ha accentuato la linea di opposizione alla politica del ministro dell’istruzione, con toni talvolta insoliti rispetto alle posizioni tradizionalmente moderate di questo sindacato.
Una linea, quella della Colturani, che viene interpretata da qualcuno come appiattimento sulle posizioni radicali della Cgil-scuola e da altri come conseguenza inevitabile della politica governativa sulla scuola.