Tuttoscuola: Turismo scolastico

Ercole e le dodici fatiche in un itinerario: fallo scoprire ai tuoi studenti

Scoprire Ercole, l’eroe delle dodici fatiche, attraverso un itinerario lungo tre cittadine a cavallo tra l’Irpinia e Napoli: Avella, Nola e Cimitile. In Campania si trova infatti un territorio ancora sconosciuto a molti, che offre molti spunti di riflessione archeologica e storica unici. 

Avella: situata sulle sponde dell’antico Clanio, adagiata ai piedi degli omonimi monti, questo paesino offre una varietà di risorse fruibili dal punto di vista turistico. I primi insediamenti umani risalgono a circa 25000 anni fa lungo le rive di quello che oggi è poco più di un torrente ma, che un tempo, alimentava persino i Regi Lagni. L’abbondanza di materie prime sul territorio attirò diverse popolazioni nel corso dei secoli: Osci, Etruschi, Sanniti ma fu nel 339 a. C. che la sua storia subì un’evoluzione, allorchè divenne una colonia romana e, come tale, fu dotata di edifici che ancora oggi attraggono il turista più curioso. Tra questi l’Anfiteatro Romano ( I sec. a. C. –I sec. d. C. dotato di due porte di ingresso, triumphalis e libitinensis, e di tre settori nell’ima, moedia e summa cavea) e le Tombe Romane (mausolei funebri dello stesso periodo dell’anfiteatro con una visibile struttura a dado). 

Cimitile: anche questo luogo in epoca romana conosce il massimo splendore. Qui sorgeva una necropoli dove fu sepolto un santo molto venerato, Felice. Sulla sua tomba fu realizzata una basilica cristiana nella forma di un mausoleo quadrato. La folla dei fedeli era tale che si rese necessaria la costruzione di una nuova basilica nel V secolo per onorare il santo. Tale basilica fa parte di un imponente complesso di basiliche paleocristiane che furono scavate dalla fine del XIX secolo e al cui interno vi si trovano affreschi, mosaici e architetture del II-VI sec. a. C. 

Nola: fondata probabilmente dagli Ausoni, nel V sec. a. C. era controllata dai Sanniti ma nel 313 a. C. fu espugnata dai romani di Quinto Fabio. Nel 14 d. C. vi morì l’imperatore Augusto. Con l’avvento del Cristianesimo la città divenne un importante centro religioso e fu dotata di numerose chiese. Di notevole interesse il palazzo Orsini e la chiesa di S. Biagio, di impianto barocco. Ma la cittadina nolana è famosa per la tradizione della Festa dei Gigli nonché per la fiorente produzione di campane.

Ma cosa accomuna i tre siti? Sembra che Ercole, il semidio figlio di Giove e Alcmena salito poi sull’Olimpo, abbia tracciato un percorso indelebile seppur non visibile oggi. Proprio un tempio dedicato al dio, di cui si esaltavano le qualità ctonie, fu all’origine di una diatriba tra Nola e Avella: della spartizione del tempio si parla nel Cippus Abellanus, documento in lingua Osca conservato presso il seminario arcivescovile di Nola e ritrovato nel XVI secolo sulla collina di Avella, laddove sorge il castello Longobardo risalente al VII sec. d. C. (quest’ ultimo costruito ancora una volta su resti di un tempio dedicato al dio). E Cimitile? Proprio qui, secondo alcuni studiosi, si trovava il celebre edificio. Galeotto fu il tempio e chi lo edificò, dunque, da allora le tre città furono indelebilmente legate.

Per maggiori informazioni visitare il sito http://www.avellarte.it

 
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