Emergenza libri scolastici: la voce dei librai e degli editori

Sull’irreperibilità dei testi scolastici, l’Adnkronos ha intervistato Paolo Pisanti, presidente dell’Associazione dei Librai Italiani (Ali), che ha confermato l’emergenza libri di testo, “estesa e generalizzata a tutta l’Italia”.

Secondo Pisanti, questa situazione è il “risultato dell’incertezza dovuta alla crociata di agosto sul caro-libri”. I librai, nell’insicurezza di poterli vendere, si sono mantenuti un po’ più bassi del consueto negli acquisti e gli editori un po’ più bassi nella stampa.

“Quest’anno – continua Pisanti – si è profilato il pericolo che ci fossero delle forti rimanenze di magazzino. Ci vorrà qualche giorno in più per reperire i libri, ma la gente deve aver fiducia nella librerie. Posso assicurare che si tratta di una disfunzione temporanea”.

Minimizza il disservizio invece Alfieri Lorenzon, direttore dell’Associazione Italiana Editori (Aie). “I motivi possono essere svariati: un cambiamento di adozione non comunicato in maniera ufficiale, un volume esaurito o più persone del previsto che lo richiedono. Può esserci, insomma, una momentanea indisponibilità. Tutto questo non dovrebbe succedere perché, col mese di luglio terminiamo di raccogliere i dati delle adozioni delle scuole che vengono comunicati all’Aie, che a sua volte provvede a corredare e controllare i codici dei volumi. Le schede vanno poi al ministero dell’Istruzione e, infine, tornano agli istituti”.

Lorenzon conclude chiarendo che l’irreperibilità di un libro entro 15 giorni si traduce in una perdita secca per l’editore, perché il cliente si rivolge ad altri. Dunque, non ci sarebbe di che preoccuparsi, e la domanda sarà presto soddisfatta.