Elezioni USA: il programma di John F. Kerry per la scuola
Anche la politica scolastica fa parte dei temi più dibattuti nella campagna elettorale americana. In Italia non se ne sa quasi nulla, perché l’attenzione dei nostri commentatori cade essenzialmente sulla politica estera (guerra in Irak) o sulla politica economica (calo della crescita del PIL dal 3.7 al 3%, beati loro), ma buona parte del confronto tra i candidati alla Casa Bianca si svolge in realtà su temi di politica interna: sviluppo economico, sicurezza, sanità e scuola.
Ecco in sintesi il programma di politica scolastica del ticket Kerry-Edwards (i due vengono presentati dai media come coautori delle proposte, alla pari, almeno in campagna elettorale):
1. Creazione di un Fondo nazionale per il finanziamento permanente del sistema educativo di base, che negli USA dura 12 anni (attualmente il livello della spesa è stabilito dal Congresso, che la può tagliare a sua discrezione).
2. In tale quadro, rifinanziamento della legge “No Child Left Behind“, proposta da Bush ma approvata da una maggioranza bipartisan. Negli ultimi 3 anni la spesa per questa legge è stata di 27 miliardi di dollari inferiore a quella promessa. I democratici promettono di aumentare gli stanziamenti di 10 miliardi all’anno.
3. Migliore gestione (non, quindi, rifiuto o cambiamento di fondo) della legge in vigore, per consentire la riduzione del numero di allievi per classe, migliori sistemi di valutazione sia degli apprendimenti che del funzionamento complessivo delle scuole, ulteriori interventi a favore delle scuole in difficoltà, prima di chiuderle (e di offrire ai genitori i “vouchers” per iscrivere i figli ad altre scuole); sostegno a programmi educativi pre-scolastici e di doposcuola (scuole aperte fino alle 18 per 3.5 milioni di allievi, con trasporti gratuiti).
4. Stanziamento di 24.8 miliardi di dollari per un vasto programma di miglioramento degli edifici (14 milioni di allievi studiano attualmente in scuole che stanno al di sotto di accettabili standard di qualità).
5. Piano quadriennale di formazione o riqualificazione per 500.000 insegnanti di elevata qualità (high-quality teachers), da utilizzare in situazioni con particolari necessità di intervento o per particolari insegnamenti, ai quali saranno offerti aumenti di stipendio (5.000 dollari) e migliori opportunità di carriera. Nuovi sistemi di valutazione (sempre mediante test) per i nuovi insegnanti che entrano nelle scuole, e nuovi criteri retributivi, che tengano conto dei miglioramenti realizzati dagli allievi: quasi una riedizione del “merit pay“, che peraltro è sempre stato una bandiera dei repubblicani più che dei democratici…
6. Particolare impegno per il miglioramento dei livelli di apprendimento della matematica e dell’inglese (soprattutto della comprensione della lettura: “reading“); sostegno allo sviluppo di curricoli equilibrati (che negli USA, com’è noto, vengono decisi a livello di scuola o di distretto), nei quali siano comprese, oltre a matematica e inglese, le scienze, la storia, la letteratura e le arti. Singolare che non si parli di tecnologia, ma probabilmente perché viene data per scontata, costituendo essa di fatto, e sempre di più negli USA, la base strumentale e ambientale di tutti gli altri apprendimenti.
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