Educazione, educazione, educazione, Renzi come Blair

Renzi detta la tempistica anche per gli interventi sull’edilizia scolastica e lo fa scrivendo ai sindaci: una lettera agli ottomila primi cittadini per invitarli a segnalare entro il 15 marzo un edificio del proprio comune da riammodernare. Con l’impegno a snellire le procedure burocratiche e a intervenire sul patto di stabilità interno per sbloccare le risorse.

Ne dà notizia Repubblica.it. La lettera si apre con “Caro collega”, una scelta curiosa – ossserva il quotidiano online –  e certo un po’ inusuale per Renzi che scrive in quanto premier ma si ‘veste’ da sindaco. “Caro collega – scrive il presidente del Consiglio – ora la vostra e nostra priorità è l’edilizia scolastica. Non vi propongo un patto istituzionale, ma più semplicemente un metodo di lavoro. Vogliamo che il 2014 segni l’investimento più significativo mai fatto da un governo centrale sull’edilizia scolastica. Stiamo lavorando per affrontare le assurde ricadute del patto di stabilità interno. Vi chiedo di scegliere all’interno del vostro comune un edificio scolastico. Di inviarci entro il 15 marzo una nota molto sintetica sullo stato dell’arte. Non vi chiediamo progetti esecutivi o dettagliati: ci occorre – per il momento – l’indicazione della scuola, il valore dell’intervento, le modalità di finanziamento che avete previsto, la tempistica di realizzazione. Semplice e operativo come sanno essere i sindaci“.

Per quanto riguarda il governo, “cercheremo nei successivi quindici giorni di individuare le strade per semplificare le procedure di gara, che come sapete sono spesso causa di lunghe attese burocratiche, e per liberare fondi dal computo del patto di stabilità interna. Ma è fondamentale che nel giro di poche ore arrivino da voi (all’email sindaci@governo. it che abbiamo appositamente aperto) una sintetica nota sull’individuazione di un edificio scolastico – uno – che riteniate la priorità del vostro comune“.

Poi il premier affronta il tema dell’importanza dell’educazione contro la crisi: “Stiamo affrontando il momento più duro della crisi economica. Il più difficile dal punto di vista occupazionale. Ma dalla crisi non usciremo semplicemente con una ricetta economica. No, si esce con una scommessa sul valore più grande che un Paese può incentivare: educazione, educazione, educazione“. Tre volte, esattamente come fece Blair nella vittoriosa campagna elettorale del 1997.