Educazione affettiva: il 70% degli italiani la vuole a scuola

Un ampio consenso tra gli italiani sostiene l’idea che l’educazione alle relazioni debba diventare una materia obbligatoria nelle scuole. Secondo un sondaggio condotto dall’Ufficio Studi Coop, con la collaborazione di Nomisma, il 70% degli intervistati ritiene che questo tipo di educazione sia fondamentale per il benessere sociale e per la prevenzione di fenomeni di odio, emarginazione e violenza di genere. Un dato che assume ancora maggiore significato alla luce dei recenti episodi di femminicidio, tra cui il caso di Giulia Cecchettin, che hanno scosso l’opinione pubblica.

Il sondaggio, che ha coinvolto un campione di 2.000 persone tra i 18 e i 64 anni, sottolinea come la società italiana stia maturando una crescente consapevolezza sull’importanza dell’educazione affettiva e relazionale. In particolare, il 90% degli italiani intervistati ritiene che l’insegnamento scolastico possa giocare un ruolo cruciale nella prevenzione di violenze, discriminazioni e problematiche legate ai diritti delle donne.

Il ruolo della scuola nelle relazioni e nei temi delicati

La ricerca evidenzia anche come, nonostante la crescente attenzione, esistano ancora delle difficoltà nell’affrontare certi temi all’interno della famiglia. Se il 44% degli intervistati dichiara di parlare spesso con i propri figli di rapporti interpersonali, come quelli con amici o familiari, la percentuale scende drasticamente quando si tratta di trattare argomenti più delicati come le relazioni di coppia (21%) e l’informazione sessuale (19%). In questo contesto, la scuola emerge come un punto di riferimento fondamentale per colmare queste lacune, con un’inclinazione sempre maggiore verso l’adozione di programmi educativi che affrontino questi temi in modo aperto e competente.

A tal proposito, il sondaggio ha rilevato che gli italiani chiedono alla scuola un approccio specialistico. Il 68% degli intervistati ritiene necessario il coinvolgimento di esperti esterni, come psicologi o pedagogisti, nei programmi educativi. Inoltre, il 62% degli intervistati auspica la creazione di spazi di ascolto psicologico specializzato, mentre il 51% pensa che gli insegnanti dovrebbero essere formati attraverso programmi di formazione specialistica.

Educazione alle relazioni fin dalla scuola primaria

Un altro dato interessante emerso dalla ricerca riguarda l’opinione dei genitori sul momento più adatto per iniziare a parlare di educazione affettiva. Circa un genitore su due ritiene che tale percorso dovrebbe cominciare già nelle scuole elementari, in modo da instaurare fin da piccoli una consapevolezza emotiva e relazionale che possa crescere e svilupparsi nel corso degli anni. La visione di una scuola che non si limiti alla trasmissione di contenuti strettamente accademici, ma che si faccia carico anche della crescita umana e sociale degli studenti, appare dunque sempre più diffusa.

La ricerca: “La Scuola degli affetti”

Lo studio intitolato “La Scuola degli affetti. Un’indagine sull’educazione alle relazioni” è stato condotto dal Comitato Scientifico composto da figure di rilievo, tra cui Linda Laura Sabbadini, ex dirigente del Dipartimento per le Statistiche Sociali dell’Istat, la docente di Psicologia Sociale Elisabetta Camussi, e lo scrittore e insegnante Enrico Galiano. Il loro lavoro ha permesso di tracciare un quadro chiaro delle aspettative degli italiani riguardo all’insegnamento dell’educazione alle relazioni nelle scuole, evidenziando come la società sia sempre più consapevole dell’importanza di affrontare tematiche che riguardano la sfera affettiva e relazionale sin dalla giovane età.

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