Education at a Glance 2012: Italia agli ultimi posti

E’ stata presentata oggi a Parigi e in altre capitali del mondo la nuova edizione del rapporto annuale dell’Ocse ‘Education at a Glance’ (EAG), un volume di oltre 600 pagine che pone a confronto i sistemi educativi dei 34 Paesi membri attraverso una fitta serie di indicatori di tipo economico e sociale.

La principale indicazione evidenziata dal rapporto di quest’anno è quella che riguarda la correlazione tra condizione sociale della famiglia e successo scolastico: più povera è la famiglia, minori sono le probabilità di successo. Alcuni Paesi risultano tuttavia impegnati in positive azioni di contrasto del fenomeno (Australia, Finlandia, Irlanda, Svezia), mentre altri mantengono basse percentuali di accesso all’istruzione superiore per i ragazzi provenienti dalle famiglie di più modesta condizione: meno del 20%. Tra questi è indicata anche l’Italia insieme a Turchia, Portogallo e Stati Uniti.

Nella scheda che riassume i dati che riguardano l’Italia si evidenzia che la spesa pubblica nell’istruzione ammonta al 4,9% del Pil, contro una media del 6,2 % (calcolata in 37 Paesi),: percentuale che colloca l’Italia al 31° posto su 37. Ancora peggiore è il dato che riguarda la percentuale della spesa per l’istruzione sul totale della spesa pubblica: solo il 9% contro una media Ocse del 13% (31° posto su 32).

La spesa annua per studente è di 9.055 dollari contro una media Ocse di 9.249, ma si nota che gli investimenti per la scuola materna ed elementare sono in Italia tra i più elevati mentre quelli per l’università sono tra i più bassi: 9.561 dollari contro una media di 13.719.

Tra il 2000 e il 2009 – sottolinea il Rapporto – la crescita della spesa pubblica nell’istruzione superiore è stata in Italia del 4% in termini reali, il dato più basso tra i paesi Ocse.

Per le scuole italiane viene segnalata l’esigenza di provvedere ad un migliore inserimento degli studenti immigrati: la proporzione di immigrati tra gli studenti 15enni è passata dallo 0,9% del 2000 al 5,5% del 2009 ma il 71,9% degli studenti di origine straniera è concentrato in un quarto delle scuole italiane, mentre nelle scuole degli altri paesi Ocse la loro distribuzione è più uniforme.