Editoria scolastica: per il 92% dei docenti sarà centrale nei prossimi 10 anni

Secondo i docenti italiani, l’editoria scolastica sta sostenendo l’avanzamento della scuola quasi quanto i dirigenti scolastici ed è un punto di riferimento nella sua trasformazione, in un contesto in cui questa – secondo un campione rappresentativo del corpo docente italiano – si muove ancora troppo lentamente rispetto ai cambiamenti che investono la società. È quanto emerge dalla ricerca di Ipsos per l’Associazione Italiana Editori (AIE), presentata lo scorso 29 maggio a Roma, nel corso del convegno organizzato da AIE, con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione e del Merito, dal titolo “Il valore della conoscenza. L’editoria scolastica a sostegno della scuola e del sistema Paese”, dedicato a raccontare come nascono i contenuti didattici, il loro utilizzo da parte dei docenti, la percezione dei dirigenti, e quali figure ne guidano la progettazione e l’impatto sul mondo della scuola e sul Paese.

Nell’indagine  – basata sulle interviste a 700 docenti di scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado e focus group con dirigenti scolastici, sempre di scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado, Istituti comprensivi e Istituti di Istruzione Superiore – emerge una pressione molto forte sui docenti, a volte stressati per le continue richieste di aggiornamento delle loro competenze, ma che desiderano per il futuro una scuola sempre più interattiva, immersiva, digitale (72%) mentre, al momento, la sua velocità di trasformazione è percepita come troppo lenta (50%). In questo contesto sfidante, i docenti si sentono accompagnati prima di tutto dai loro dirigenti (il 41%), poi dagli editori scolastici (37%), quindi dalle famiglie degli studenti (25%).

Tre insegnanti su quattro (il 73%), secondo Ipsos, riconoscono la complessità del lavoro richiesto agli editori scolastici per l’ideazione e realizzazione di un progetto editoriale scolastico che non è più fatto dal solo manuale a stampa, ma anche da materiali digitali integrativi cui si può accedere attraverso QR code presenti nelle pagine del libro di testo, piattaforme delle case editrici ed e-book, e da webinar e corsi. Anche i dirigenti riconoscono “il lavoro dietro le quinte” svolto dagli editori, un motore che riesce a sostenere tutti i miglioramenti riconosciuti.

Il 92% dei docenti è inoltre concorde nel ritenere che l’intero ecosistema editoriale, libri di testo ed estensioni digitali, avrà un ruolo di primo piano nel contesto scolastico dei prossimi dieci anni. Complessivamente, quasi tre quarti degli intervistati (il 73%) valorizzano l’utilità del libro di testo cartaceo nella didattica (assegnando voti da 7 a 10).

“Questo appuntamento è prima di tutto un richiamo forte all’importanza dell’istruzione e di un sapere solido per garantire la crescita del Paese – ha sottolineato il presidente di AIE Innocenzo Cipolletta –. L’editoria scolastica ha un ruolo strategico e una forte responsabilità sociale. Serve che questo investimento e che questo sforzo costante che gli editori scolastici fanno per il futuro del Paese sia accompagnato dalle Istituzioni con provvedimenti adeguati a sostegno del diritto allo studio e della sostenibilità economica del settore”.

“L’editoria scolastica è parte integrante del sistema educativo: garantisce pluralismo, qualità e accesso alla conoscenza – ha dichiarato il sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti – Il ministro Valditara e il Ministero dell’Istruzione e del Merito, grazie a un costante e proficuo confronto con l’AIE, sono riusciti ad adeguare, dopo ben 13 anni, i tetti di spesa della dotazione libraria all’inflazione, ad aumentare il Fondo per le famiglie meno abbienti, ad incrementare la flessibilità dei docenti e definire i tempi per recepire nei libri di testo le nuove indicazioni nazionali. Questo Ministero continuerà a sostenere il dialogo avviato con l’AIE per valorizzare il ruolo del libro di testo come strumento essenziale per la formazione e la crescita degli studenti.”

Nel corso dell’evento, seguito in streaming da oltre 2mila docenti italiani, è stata presentata anche una seconda indagine, l’Osservatorio AIE sulla scuola e sull’offerta editoriale, che fotografa cosa gli editori vedono attraverso il loro punto di analisi privilegiato: non solo un drastico calo del numero di studenti in vent’anni (tra dieci anni la popolazione studentesca sarà un quarto in meno rispetto a venti anni prima) ma anche un aumento del 39% della popolazione scolastica con disturbi specifici dell’apprendimento (la sintesi dell’indagine è in allegato). Un contesto difficile per chi opera nel settore e gestisce un catalogo attivo di 23.500 titoli (codici ISBN), con 3,6milioni di contenuti didattici digitali.

Ma come studiano i ragazzi da ciò che vedono gli editori? Lo studio su libro di carta più digitale è la modalità più funzionale: nel 2024/2025 la quasi totalità dei libri scolastici adottati, il 96%, combina il libro a stampa – centrale nei processi di apprendimento – con il formato digitale (e-book) arricchito da contenuti didattici digitali offerti senza incrementi di costo. Il solo e-book invece è poco utilizzato dagli studenti: solo alle scuole secondarie di primo grado si arriva a un quarto di e-book attivati sul totale dei libri adottati, a fronte di una media delle attivazioni sul totale degli adottati pari a un sesto (16,1%). Ma cresce l’utilizzo dei contenuti didattici digitali e, in coerenza con la maggior offerta, l’uso dei QR code presenti nei libri di testo.

“Gli editori hanno investito molte risorse in questi anni per essere al passo con ciò che era richiesto dal legislatore, in una logica di servizio e con prodotti di alta qualità – ha sottolineato il presidente del Gruppo Educativo di AIE, Giorgio Riva -. La strada davanti però è molto complessa: riduzione in prospettiva del numero degli studenti, aumento dei bisogni e quindi della diversità dei contenuti rendono sempre più difficile il nostro lavoro. Lavoriamo in un ambito altamente normato: l’invito al Parlamento e al Governo è di lavorare insieme, instaurando un dialogo bipartisan che permetta sostegni e correttivi in aiuto al settore e al tempo stesso sostegni alle famiglie, con provvedimenti come la detrazione fiscale dei libri scolastici”.

Le due ricerche sono state la base dati per due tavole rotonde, moderate da Roberta Ammendola (giornalista Rai): la prima, presentata da Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos, a partire dalla quale si sono confrontati Giorgio Riva, Antonello Giannelli (presidente dell’Associazione Nazionale Presidi), Renata Maria Viganò (vicepresidente Invalsi) e lo scrittore Giuseppe Festa. È seguita la presentazione dell’Osservatorio AIE a cura del responsabile dell’ufficio studi dell’Associazione Giovanni Peresson: sulla base dei dati hanno dialogato il Giorgio Riva, Valentina Aprea (Forza Italia), Maurizio Lupi (Noi Moderati), Simona Malpezzi (Partito Democratico), Lavinia Mennuni (Fratelli d’Italia). Le conclusioni sono state affidate al Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e del Merito Paola Frassinetti.

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