Edilizia scolastica, la difesa del Ministero e l’attacco del Pd

Nel pomeriggio il ministero dell’Istruzione, con un evidente tempismo rispetto ai dati sull’edilizia scolastica diffusi questa mattina dall’annuale rapporto di Cittadinanzattiva, ha riferito la notizia del completamento dell’anagrafe degli edifici scolastici. “In passato – spiegano da viale Trastevere – il ministero era in possesso di informazioni molto frammentate sullo stato degli edifici scolastici italiani. Per ottenere un quadro completo sulla condizione delle strutture scolastiche il Miur ha aggiornato, in collaborazione con le Regioni, l’anagrafe degli edifici scolastici, ritenendo la messa in sicurezza delle scuole una priorità assoluta“.

Finalmente – proseguono dal ministero – questa banca dati è stata completata e contiene per la prima volta, oltre agli elementi strutturali (strutture portanti, coperture, intonaci, impianto di riscaldamento, impianto idrico, impianto igienico sanitario), anche gli elementi non strutturali degli edifici (controsoffitti, tramezzature, parapetti, data di costruzione e ultima ristrutturazione, stato di conservazione ed eventuale degrado, rischio sismico, presenza di barriere architettoniche, certificazioni antincendio, idoneità statica, presenza di amianto). Attualmente l’anagrafe può essere consultata e aggiornata on line dalle istituzioni competenti“.

Dopo l’intesa firmata in Conferenza Unificata il 28 gennaio 2009, prosegue il ministero, “sono state costituite, sotto il coordinamento delle Regioni, 466 squadre tecniche che hanno effettuato sopralluoghi negli edifici scolastici, verificando in particolare lo stato degli elementi non strutturali“. Per accelerare le rilevazioni, inoltre, il Miur ha “attivato un aggiornamento diretto della banca dati chiedendo direttamente alle scuole le informazioni relative allo stato di salute degli edifici. Questo lavoro ha consentito finalmente di aggiornare l’anagrafe degli istituti scolastici“.

Per garantire il costante aggiornamento dei dati anche da parte degli Enti locali è attiva, dall’ottobre 2010, una commissione Miur-Regioni incaricata di identificare le modalità tecniche condivise per l’aggiornamento. In questi mesi, rileva il Miur, “la commissione ha lavorato per mettere a punto una nuova scheda di rilevazione delle informazioni che tenga conto delle modifiche intervenute a livello legislativo sulla documentazione e i requisiti di sicurezza che le scuole devono possedere e dimostrare“.

Nello stesso comunicato, il Miur annuncia anche l’invio, in tempi brevi, al Cipe, della “seconda tranche del miliardo di euro già stanziato dal governo per l’edilizia scolastica. Il piano, che prevede un finanziamento complessivo di 426 milioni di euro, sarà all’ordine del giorno della prossima riunione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, dopo un confronto tra governo, regioni ed enti locali in Conferenza Unificata“.

Lo sblocco dei 426 milioni di euro, prosegue la nota, “segue il finanziamento di 226 milioni di euro, dedicato alla ricostruzione delle scuole dell’Abruzzo colpite dal sisma, e la prima tranche di 358 milioni di euro già assegnati ai primi 1.706 interventi più urgenti, individuati grazie all’aggiornamento dell’anagrafe dell’edilizia scolastica. Si completerà dunque il piano che ha visto un finanziamento complessivo di 1 miliardo di euro. Il 25 agosto scorso, inoltre, è stato dato il via libera definitivo ai 222 milioni di euro, finanziati con fondi FESR (Fondo Europeo di Sviluppo riservato alle Regioni Obiettivo 1), dedicati agli edifici scolastici del Sud, per 541 interventi che saranno realizzati nel 2012 e nel 2013“.

La posizione del ministero lascia del tutto insoddisfatta l’opposizione del Pd, il cui responsabile scuola Francesca Puglisi ha dapprima criticato, circa il Rapporto di Cittadinanzattiva, l’immobilità del governo, “che ha reso il Paese cadente e declassato come le sue scuole”, e poi, dopo il comunicato pomeridiano, ha chiesto al Ministero di dire “quante convenzioni sono state già fatte con Comuni e Province per il primo stanziamento di 358 milioni di euro”, e indicare “nel dettaglio a quanti istituti è stato già erogato il finanziamento. Perché, a fronte di altri annunci, molti istituti ancora non hanno visto nemmeno i soldi della prima, di tranche”.