
Il senatore Francesco Rutelli (Api) ha sollevato nell’aula del Senato, dove è in corso l’esame della riforma dell’università, la questione se sia giusto inserire termini in lingua inglese nelle leggi italiane, ed ha anzi presentato un suo emendamento, che è stato approvato con maggioranza bipartisan, volto a sostituire il termine inglese performance con quello italiano risultati.
Rutelli ha protestato per “l’abuso di parole non italiane nella nostra attività legislativa“, e ha proposto di chiedere ai docenti di italianistica delle nostre università un parere “per sfrondare e trovare le appropriate parole in lingua italiana e per sopprimere le superflue parole in lingua inglese introdotte nel nostro ordinamento“.
Pienamente d’accordo si è subito dichiarato il capogruppo del Pdl Maurizio Gasparri che ha giudicato “giusta e fondata” la proposta di emendamento di Rutelli. Che è stata approvata malgrado l’obiezione mossa da un altro senatore, Domenico Benedetti Valentini (Pdl), che aveva osservato che con la parola performance non si intende solo risultato ma anche prestazione. La prestazione, ha detto, “è volta a risultato ma non è il risultato“.
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