Dura lotta contro i diplomifici

Nel commentare la recente legge sulle misure urgenti per l’università e la scuola, il ministro Moratti ha affermato che “è escluso che le scuole paritarie possano svolgere esami di idoneità per alunni che abbiano frequentato scuole non paritarie dipendenti dallo stesso gestore, al fine di evitare il ripetersi di casi di “diplomifici” periodicamente riportati dalle cronache“.

Forse non sarebbe il caso di dare molta enfasi ad una operazione che, se pur positiva, rappresenta un piccolo intervento nella lotta ai diplomifici che, come è noto, sono ritornati vitali soprattutto con la modifica introdotta dall’attuale governo di costituire le commissioni per l’esame di Stato solo con i docenti interni alla scuola.

A dire il vero anche il decreto legislativo sul secondo ciclo ha introdotto misure restrittive nei confronti degli istituti non statali per contenerne eventuali interventi facilitatori nei confronti dei candidati alla ricerca del diploma facile, ma non voluto sconfessare la precedente disposizione che aveva eliminato dalle commissioni esaminatrici i membri esterni.

E proprio contro le misure restrittive che intendono limitare presenze esterne di candidati all’esame di Stato non oltre il 50% negli istituti non statali, dirottandone l’eccedenza su istituti statali, si è aperto un aspro contenzioso da parte di istituzioni scolastiche paritarie e non, con richieste di sospensiva davanti ai Tar sollevando dubbi di incostituzionalità della norma.