DSGA, il concorso dell’assurdo

A nostra insaputa e senza alcun tipo di organizzazione visibile, il 5 e il 6 novembre scorso si è tenuto in Lombardia l’incontro segreto degli asini italiani (sigla: AsI) che quest’anno si sono incontrati nell’occasione degli scritti per la prova del concorso DSGA. La notizia è di ieri pomeriggio, quasi sera, quando abbiamo potuto finalmente conoscere gli esiti della prova scritta per il suddetto concorso. Con molta calma (la Lombardia è la terzultima regione che ha comunicato gli esiti, mancano solo Sicilia, Emilia e Lazio) i commissari hanno appurato che dei 1362 candidati che avevano superato la prova preselettiva, solo 207 avessero tutti i requisiti per giungere all’orale. I requisiti, lo ricordiamo, consistono nell’avere una votazione minima di 21 per prova. Questo significa che circa l’85% dei candidati che negli anni scorsi ha superato una prova preselettiva, si è impegnata in uno studio matto e disperatissimo dribblando impegni familiari, lavorativi, oltre che i disagi legati alla pandemia. Ecco, tutte queste persone, oltre mille, non hanno avuto due minime sufficienze: che asini!

Nei concorsi è capitato più di una volta di assistere a percentuali diverse di ammessi alle varie prove. Quindi, abbiamo voluto verificare le percentuali di ammessi. Friuli: 34,4%, Liguria 49,7%, Piemonte 42,5, Veneto 37,5. Non aggiungo dati delle altre regioni, sia perché non sono del Nord, sia perché sono ben più alti (uno su tutti: la Campania ha 86,6% di ammessi dallo scritto all’orale). In Lombardia invece ad essere ammesso è stato solo il 15%.

Quindi 207 ammessi, bene, ma per quanti posti? Senz’altro questo è un aspetto che dobbiamo considerare, anche perché non dobbiamo dimenticare che i soldi per i concorsi  sono pubblici, quindi uno spreco non è ammissibile in alcun modo. A questo punto arriva la parte più incredibile della notizia: i posti a bando per la Lombardia sono 451. Oltre la metà non saranno occupati da vincitori di concorso DSGA.  Viene a questo punto da chiedersi: chi occuperà dunque questi posti?

Proviamo a fare delle ipotesi:

  • Saranno sorteggiati cittadini qualunque (ci sembra abbastanza difficile e poi la procedura potrebbe essere molto farraginosa);
  • Si chiuderanno le scuole senza DSGA (anche questa la vediamo difficile);
  • I posti saranno assegnati, anche per incarichi temporanei, a persone che non hanno superato il concorso, ma che, giustamente, prenderanno lo stesso stipendio di chi invece ha superato ben quattro (gli scritti erano due) prove. Di tutte, questa ipotesi ci sembra la più irrealistica.

Non riusciamo a capire le cause di tanta severità, diversa apparentemente dai criteri adottati in altre Regioni, né a immaginare ipotesi per il prossimo anno scolastico. Ci chiediamo solo come sia possibile mettere in piedi un concorso DSGA così lungo e complesso, oneroso per le casse pubbliche, e non riuscire a trovare almeno il numero minimo di persone capaci di assolvere a un ruolo che richiede una elevata professionalità, come quello del DSGA, ma non è neanche la ricerca di un astronauta.

Molte scuole lombarde a settembre si troveranno senza DSGA o comunque senza personale selezionato attraverso un concorso pubblico. Se non fosse la realtà, dobbiamo ammetterlo, ci sembrerebbe di assistere a una pièce del teatro dell’assurdo: due signori, due a caso tra i tanti asini, seduti su una panchina nell’estenuante e folle attesa di incontrare Godot, per poi scoprire che, forse, Godot non esiste.