Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

DSA: valgono ancora le vecchie certificazioni

Per quest’anno scolastico valgono ancora le certificazioni di DSA rilasciate da soggetti privati o strutture convenzionate. Dice questo, in sostanza, la precisazione fornita con nota prot. 3573 del 26 maggio da parte della Direzione Generale degli ordinamenti scolastici del Miur.

Come è noto, la legge sulla dislessia e sugli altri disturbi di apprendimento (legge 170/2010) dispone che la diagnosi relativa al DSA sia rilasciata in via ordinaria dal servizio sanitario nazionale. La legge, però, è entrata in vigore a novembre, cioè ad anno scolastico avviato, quando in moltissimi casi le nuove certificazioni erano già state prodotte secondo le vecchie regole, e le precedenti certificazioni degli studenti iscritti erano già state acquisite dalle scuole.

La nota precisa che gli alunni e gli studenti, con diagnosi di DSA redatta anteriormente all’entrata in vigore della Legge, non solo hanno potuto regolarmente usufruire degli strumenti compensativi e delle misure dispensative previsti nella normale attività didattica, ma potranno fruirne anche nell’ambito dei prossimi Esami di Stato.

La circolare aggiunge: “Inoltre, in considerazione dell’imminente svolgimento degli scrutini finali e degli esami di Stato del primo e del secondo ciclo, i Dirigenti scolastici potranno ritenere valide anche le diagnosi o le certificazioni rilasciate da specialisti o strutture accreditate successivamente al termine sopra richiamato, e comunque in tempi utili per l’attivazione delle previste misure educative e didattiche individualizzate e personalizzate, nelle more dell’emanazione da parte delle Regioni di appositi provvedimenti, tesi a disciplinare quanto previsto dall’art. 3, comma 1, della Legge in parola, fatte salve le disposizioni eventualmente già emanate dalle Regioni stesse.”

Sembra di capire, con questa ultima precisazione, che i dirigenti scolastici potranno ritenere valide le certificazioni di diagnosi di DSA a condizione che siano state prodotte per tempo e non, come è capitato negli anni scorsi, all’ultimo momento, alla vigilia degli esami, per prevenire rischi di bocciature o valutazioni, comunque, negative.

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