Dpef, ancora tagli agli organici

Tagliare ulteriormente il numero dei docenti ricorrendo alla flessibilità dell’orario di lavoro.
E’ questa la novità più importante che riguarda la scuola contenuta nel Documento di programmazione finanziaria (Dpef) 2008/2001 approvato dal governo.

In parole povere, l’esecutivo avrebbe intenzione di tagliare gli organici aumentando l’orario di servizio da 18 a 24 ore. Il tutto utilizzando la leva delle ore eccedenti.
Vale a dire assegnando gli spezzoni ai docenti di ruolo sotraendoli ai docenti precari.

Questa operazione, peraltro già intentata senza successo dal precedente governo di centrodestra, è destinata a fallire già in partenza. Assegnare ai docenti di ruolo gli spezzoni, infatti, non comporta alcun risparmio. Anzi, fa spendere di più. A differenza dei supplenti, infatti, gli insegnanti di ruolo hanno diritto ad essere retribuiti anche nei mesi estivi. E le prestazioni di insegnamento eccedenti l’orario di cattedra danno titolo a compensi mediamente più alti rispetto a quelli cui avrebbe titolo un supplente.

Per rendersene conto basta confrontare gli importi. Per esempio, un docente di ruolo con più di 15 anni d’insegnamento nella scuola media ha diritto a 104 euro per ogni ora eccedente, contro i 105 di un supplente. Se il docente di ruolo è più anziano (per esempio ha 28 anni di servizio) il compenso sale a 125 euro. A fine anno le cifre si distanziano ancora di più. Un supplente assunto a settembre e licenziato a giugno costa all’erario, per ogni ora di insegnamento, circa 1040 euro. Un docente di ruolo assunto a settembre e licenziato ad agosto costa allo stato, per ogni ora eccedente, 1260 euro se ha poco più di 15 anni di servizio e 1500 euro se ha un’anzianità di almeno 28 anni.
Stesso discorso alle superiori dove, tra l’altro, i docenti di ruolo guadagnano un po’ di più rispetto ai colleghi delle medie, mentre i supplenti sono retributi allo stesso modo.