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Docenti di sostegno: quasi un terzo in deroga

Un anno fa, in occasione della discussione sulla legge finanziaria 2003, scoppiò la polemica della spesa per i docenti di sostegno ad alunni disabili; spesa che il MIUR giudicava fuori controllo.
I posti di sostegno in deroga erano passati da 9.717 del 1999/2000 (16,5% sul totale dei posti di sostegno) a 25.341 nel 2002/2003 (34% del totale posti di sostegno).
L’impennata dei posti in deroga registrata nel 2002/03 (l’anno prima c’era stata una deroga robusta di 14.542 unità) aveva provocato un buco nel bilancio del MIUR di circa 250 milioni di euro.
Due le cause secondo il Miur: la certificazione attestante l’handicap degli alunni, che lasciava margini eccessivi di discrezionalità (qualcuno alluse anche a certificazioni facili da parte delle ASL), e l’uso eccessivo della deroga al rapporto alunni/docenti. E si era deciso di correre ai ripari.
L’art. 36, comma 7 della Finanziaria 2003 dispose che gli accertamenti sugli alunni fossero collegiali (ma il relativo regolamento della Presidenza del Consiglio non è stato ancora emanato) e che spettasse ai direttori generali degli uffici scolastici regionali autorizzare nomine in deroga.
I direttori regionali sono diventati quindi i responsabili della spesa per posti in deroga e hanno dovuto muoversi in un campo minato dalle esigenze di contenimento dei costi e dalla necessità di corrispondere all’integrazione dei disabili, che quest’anno sono ulteriormente aumentati di numero.
Attualmente i posti di sostegno in deroga hanno superato le 22.500 unità ( http://www.tuttoscuola.com/ts_news_119-3.doc ) e sono destinati a crescere ancora per le prossime settimane fino all’assestamento definitivo dell’avvio dell’attività scolastica (soprattutto negli istituti superiori). La quota, pur inferiore a quella eccezionale dell’anno scorso, è comunque già pari al 31,6% del totale dei sostegni: quasi un terzo di posti in deroga, dunque.

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