Dl scuola: soddisfazione generale, ma occorre una svolta

Il decreto approvato in Senato è un altro dei segnali dell’attenzione che questo governo riserva alla scuola”. Così il ministro Giannini ha commentato a caldo il via libera di Palazzo Madama al decreto scuola, che ora passa all’esame della Camera dei deputati.

Ma il decreto – ha subito aggiunto – si limita a far fronte a un’emergenza, come è stato fatto anche con altri provvedimenti “fin dal primo giorno del nostro mandato”, sottolinea il ministro. Ora è necessario “aprire una fase nuova che offra una prospettiva di innovazione di lungo periodo in questo settore”.

Il decreto assicura la continuità delle attività scolastiche salvaguardando il concorso a presidi indetto nel 2011 su base regionale, annullato in più casi dal giudice amministrativo. Il provvedimento, sottolinea Rosa Maria Di Giorgi (Pd) annunciando il voto favorevole del suo gruppo in Senato, consente ai presidi che avevano già preso servizio di continuare a esercitare le proprie funzioni nelle sedi assegnate sino all’espletamento delle nuove prove concorsuali e garantisce la conservazione degli effetti prodotti dagli atti posti in essere dai medesimi dirigenti scolastici nei vari istituti. Inoltre il decreto consente, nelle regioni in cui non è stata ancora attivata la nuova convenzione Consip per le pulizie, di assicurare comunque questi servizi nelle scuole concedendo una proroga alle imprese che se ne occupano attualmente.

Anche la senatrice Francesca Puglisi, capogruppo Pd alla VII Commissione Senato, relatrice del provvedimento, insiste, come il ministro, sulla necessità di una svolta: “Entro l’anno il Governo Renzi bandirà la prima prova del nuovo corso-concorso nazionale a dirigente scolastico che spero faccia cambiare verso alla scuola italiana”, dice adeguandosi anche nel linguaggio al nuovo corso politico.