DL contrasto ai diplomifici. Perché non si parla del numero minimo di studenti per classe?

Il testo del decreto-legge non interviene sul numero minimo di studenti per classe, proprio come il ddl approvato un anno fa dal CdM, ignorando quanto previsto nel comunicato stampa del 6 dicembre 2023, laddove il Ministero aveva previsto che, all’interno del disegno di legge finalizzato a contrastare i diplomifici, sarebbe stata inclusa anche “l’individuazione del numero minimo di studenti per la costituzione delle classi dei vari anni di corso”.

Il numero minimo di studenti per classe, non regolato dalla legge 62/2000 sulla parità, era stato fissato in almeno otto dal decreto 267/2007.

Su ricorso di una associazione di istituti paritari, il TAR dichiarava illegittimo quel limite per eccesso di delega, ma la sentenza, non appellata, diventava definitiva e lo stesso ministero emanava una nota (n. 4334/2011) con la quale precisava che non era più previsto nessun limite.  

Da quella nota del 2011 sono trascorsi 14 anni senza che nessun ministro, al di là della sua appartenenza politica, sia intervenuto rispetto alla sentenza del TAR che, di fatto, consentiva il funzionamento di classi con numero ridottissimo di alunni (nel 2023-24 sono state 198 le classi con un solo studente iscritto).

Tuttoscuola ha approfondito le situazioni note grazie al Portale dati del Miur costituito soltanto a cominciare dall’anno scolastico 2015-16 come risulta di seguito.

A.S.

Classi intermedie

Classi da 1 a 7 alunni

2015-16

6.141

2.400

39,1%

2016-17

5.927

2.306

38,9%

2017-18

5.842

2.289

39,2%

2018-19

5.924

2.358

39,8%

2019-20

5.978

2.370

39,6%

2020-21

5.932

2.376

40,1%

2021-22

6.198

2.311

37,3%

2022-23

6.460

2.481

38,4%

2023-24

6.607

2.239

33,9%

Elaborazione Tuttoscuola su dati Portale Unico MIM

Il fatto è che per tanti motivi la vita degli istituti paritari (e ci riferiamo soprattutto a quella grandissima maggioranza che opera correttamente) è dura. Proviamo ad immaginare cosa sarebbe successo in questi anni se fosse rimasto il limite minimo di otto alunni per classe. Probabilmente diversi istituti paritari non sarebbero sopravvissuti.

Non sarà semplice ripristinare per legge quel limite cancellato, come aveva annunciato il ministro, perché il limite minimo di alunni per classe è scomparso.

Pertanto, se non interverrà il Parlamento con una disposizione normativa ad hoc, potranno continuare a funzionare classi con numero ridottissimo di alunni.

In tal caso, per queste classi non potrebbe esserci nessun contributo statale (attivabile con almeno otto alunni), ma le scuole paritarie saranno comunque legittimate a funzionare, in quanto avrebbero alunni in ogni classe (requisito indispensabile per mantenere lo status di parità). 

Il problema è che questi “sconti per tutti” finiscono per salvare anche i diplomifici.

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