Dispersione, lontani gli obiettivi europei

Nel Lazio, un giovane su quattro abbandona la scuola con la sola licenza media, mentre il 22% dei cittadini della regione è ancora analfabeta o provvisto di sola licenza elementare.
E’ il dato che emerge da una recente ricerca Istat resa nota dall’esponente della Margherita Silvia Costa pochi giorni fa a Roma in un incontro sulla scuola organizzato in vista delle prossime elezioni regionali.

Commentando i dati, l’ex sottosegretario per l’Università del governo Ciampi ha ricordato come l’Italia, in sede Ue, abbia firmato gli accordi di Lisbona che prevedono nel settore dell’Istruzione alcuni obiettivi, tra cui quello di far sì che, entro il 2010, in ogni stato membro gli abbandoni scolastici prematuri non superino il 10%, che l’85% dei 22enni abbia completato la scuola secondaria e che il 12,5% di tutta la popolazione partecipi ad iniziative di Formazione permanente.

Nel Lazio, inoltre, le cose non migliorano nemmeno in ambito universitario se è vero che uno studente su due abbandona la sua facoltà senza conseguire la laurea. Fra i giovani, è stato sottolineato, manca soprattutto l’incentivo a frequentare corsi di formazione professionale, solo il 6,4% degli studenti lo fa, contro il dato nazionale del 39,1%. E poi si riscontrano problemi nelle politiche di sostegno a favore dei giovani studenti immigrati.
Questi infatti sono 23.000 e, secondo i dati resi noti dal MIUR, nelle scuole medie della regione il 10,4% viene bocciato mentre in quella secondaria il tasso di bocciatura sale vertiginosamente al 26,1%, contro circa il 15% delle bocciature per gli studenti italiani. E quelli che poi vanno a lavorare, sempre secondo i dati del ministero, sarebbero i più a rischio espulsione dal mercato a causa della dequalificazione. Nel Lazio, il 7,8% della forza lavoro ha solo la licenza elementare e il 30% solo la licenza media.