Dirigenti tecnici: una funzione trascurata?

Secondo il dpr 80/2013, i dirigenti tecnici dovrebbero costituire la terza gamba del sistema di nazionale valutazione (S.N.V.), oltre all’Invalsi e all’Indire.

Il condizionale è d’obbligo, perché quel contingente ispettivo di dirigenti di seconda fascia con funzione tecnico-ispettiva, appartenenti alla dotazione organica dirigenziale del Ministero, oltre ad essere ridotto al lumicino (ne sono rimasti in servizio solo 29 in tutta Italia, ve ne sono altri 55 vincitori di un concorso infinito in attesa di una nomina che non arriva mai e la dotazione di 304 unità è stata ulteriormente ridotta a 191) sembra non godere di molta considerazione nel “palazzo”.

Lo dimostrerebbe anche il decreto dipartimentale 9 ottobre 2013, n. 32 con il quale, in attuazione del dpr 80/2013, è stato costituito il nucleo di coordinamento e supporto all’attuazione del S.N.V..

Il nucleo ha il compito di definire lo schema di regolamento per la riorganizzazione del Corpo ispettivo all’interno del Sistema Nazionale di Valutazione.

Ebbene quel nucleo, presieduto dal Direttore generale degli ordinamenti, è costituito in prevalenza da dirigenti amministrativi e da due dirigenti scolastici: non è presente alcun dirigente tecnico.

La definizione della funzione ispettiva, dunque, è rimessa alla dirigenza amministrativa senza il necessario apporto dell’attuale corpo ispettivo che, anche se a ranghi ridotti, può contare ancora su elementi di provata capacità ed esperienza in campo valutativo.

È vero che il nucleo, potendo avvalersi di esperti di chiara e comprovata competenza nel settore della valutazione, potrebbe consultare alcuni dirigenti tecnici, ma questi, da esterni, non avrebbero, però, alcun potere decisionale per le decisioni del nucleo. 

A meno che il nucleo del decreto 32, opportunamente, non venga integrato.