Dirigenti: l’atto di indirizzo sotto l’albero

Cresce l’insofferenza dei sindacati firmatari del pre-contratto per la dirigenza scolastica. L’Associazione nazionale presidi (www.anp.it) e i sindacati confederali della scuola, Cgil, Cisl e Uil, hanno chiesto nuovamente al ministro dell’istruzione e a quello della funzione pubblica l’emanazione dell’atto di indirizzo del Governo.
Senza quest’atto non può essere firmato l’accordo vero e proprio, comprensivo di eventuali ritocchi che le parti potrebbero introdurre dopo la consultazione della categoria (si parla, ad esempio, di modifica dell’articolato sulla valutazione).
Ma perché l’atto di indirizzo, atteso all’indomani del pre-accordo del 17 ottobre e di recente ancora una volta promesso ufficialmente, tarda tanto? La ragione potrebbe essere di natura tecnica. Infatti l’atto fonda le sue ragioni sulle previsioni di erogazione di risorse finanziarie aggiuntive per il contratto della dirigenza scolastica contenute nella Finanziaria 2002, che ancora legge non è.
Poiché la legge finanziaria dovrebbe essere approvata a giorni, i dirigenti potrebbero trovare l’atto di indirizzo sotto l’albero.
Solamente a quel momento sindacati e Aran potranno firmare l’ipotesi di accordo, che dovrà poi ottenere entro cinque giorni il parere del Comitato di settore (presidente del consiglio, ministri della funzione pubblica, del Tesoro e dell’istruzione) e nei successivi 15 giorni la certificazione della Corte dei Conti. Salvo complicazioni gli arretrati potrebbero quindi arrivare a fine gennaio o a febbraio.