Dopo l’approvazione il 6 giugno scorso della legge 79/2025 che all’art. 5 prevede nuove disposizioni contro i diplomifici, non si avevano notizie del decreto ministeriale che entro sessanta giorni avrebbe dovuto disciplinare le disposizioni attuative sugli esami di idoneità.

Considerato che per la ristrettezza dei tempi, tale decreto, comunque non avrebbe trovato applicazione in tempo utile prima dell’inizio dell’anno scolastico, il ministero ha evidentemente proceduto con calma a definire lo schema di decreto, inviandolo cinque mesi dopo al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) per il prescritto parere.

E finalmente, nella seduta del 5 novembre il CSPI ha espresso parere favorevole all’unanimità per lo schema di Decreto ministeriale concernente “Esami di idoneità nelle istituzioni scolastiche del sistema nazionale di istruzione ai sensi dell’articolo 192, comma 4, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come integrato dall’articolo 5, comma 3, del decreto-legge 7 aprile 2025, n. 45, convertito, con modificazioni, in legge 5 giugno 2025, n. 79”.

Come è noto, la nuova legge prevede che si possa sostenere un esame di idoneità per recuperare al massimo due anni, specificando che la commissione d’esame interna deve essere presieduta da un dirigente scolastico esterno se il recupero è riferito a due anni.

Lo schema di decreto prevede che le disposizioni trovino applicazione in questo anno scolastico e, pertanto, gli esami di idoneità siano effettuati entro l’inizio del prossimo anno scolastico 2026/27.

Il decreto ministeriale, con le eventuali integrazioni proposte dal CSPI, dovrebbe essere pubblicato tra pochi giorni.

Ma fino a quel giorno avranno valore le precedenti disposizioni e, conseguentemente, molti studenti già iscritti in questo 2025-26 nei mesi scorsi potrebbero avere beneficiato di esami di idoneità molto più favorevoli (anche cinque anni in uno, come ancora oggi pubblicizzano diversi Centri studio, e come emerso dalle intercettazioni trasmesse dal programma di Rai 3 FarWest). Possibilità che potrebbe avere i giorni contati prima che il nuovo decreto ministeriale venga pubblicato.