
Diplomifici: il ritardo di emanazione del decreto legge è fisiologico o ci sono dubbi?

Il comunicato del Consiglio dei Ministri di venerdì 28 marzo ha reso noto che sono stati approvati quattro decreti legge, l’ultimo dei quali, “Ulteriori disposizioni urgenti in materia di attuazione delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per l’avvio dell’anno scolastico 2025/2026”, riguarda alcuni interventi ritenuti urgenti, tra cui il completamento della riforma degli istituti tecnici, un nuovo bando sulla progettualità degli asili nido, nuovi finanziamenti per il turismo, il finanziamento per libri di testo gratuiti per alunni più disagiati, l’azione di prevenzione e contrasto verso i diplomifici.
Mentre i primi tre decreti sono stati già emanati dal Capo dello Stato e pubblicati in Gazzetta Ufficiale (DL n. 36 e n. 37 il 28 marzo, nel giorno stesso del CdM, e n. 39 il 31 marzo) il quarto è tuttora all’esame del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Poiché quest’ultimo DL è più complesso e articolato negli interventi previsti, si può capire che l’esame comporti maggior tempo per valutarlo, soprattutto, se in ogni sua parte comprenda le caratteristiche straordinarie di necessità e urgenza previste dall’art. 77 della Costituzione.
Ma proprio per quest’ultima ragione (straordinaria necessità e urgenza), potrebbero trovare fondamento i dubbi manifestati da alcuni per lo specifico intervento sui diplomifici per il quale il ministro Valditara ha giustificato il ricorso al decreto legge per sopperire all’eccessivo tempo che il Parlamento sta dedicando all’approvazione del disegno di legge varato un anno fa dal CdM sullo stesso argomento con un medesimo testo.
Se un anno fa il CdM non aveva considerato i requisiti di straordinaria necessità e urgenza per varare un decreto-legge anziché un disegno di legge, cosa è avvenuto di diverso oggi?
L’urgenza per superare la lentezza del Parlamento?
Può essere questa la ragione cogente per validare un decreto legge?
È solo un dubbio che abbiamo l’obbligo di registrare, ma Tuttoscuola che, prima fra tutti, ha messo in luce il malaffare dei diplomifici, spera che ogni dubbio in merito venga superato dal Presidente Mattarella e che il decreto legge venga emanato, consentendo al Parlamento di approvarlo con eventuali miglioramenti, condividendo, senza se e senza ma, questa scelta di giustizia e di civiltà. Una scelta che dovrebbe trovare pienamente d’accordo maggioranza e minoranza alle Camere.
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