
Diplomifici e candidati esterni alla maturità

Con gli esami di maturità in corso torna in auge anche la questione dei cosiddetti “diplomifici”.
Negli ultimi due anni molte cose sono cambiate. I dossier di Tuttoscuola dell’estate 2023 hanno “scoperchiato il pentolone” di un fenomeno che esiste purtroppo da sempre ma che negli anni precedenti ara andato assumendo proporzioni eclatanti. A differenza del passato, il Ministero dell’istruzione e del Merito guidato da Giuseppe Valditara ha preso di petto la questione, disponendo un piano di ispezioni che ha portato a numerose “revoche” di parità e a una stretta sulle regole con il decreto-legge 45 del 2025, recentemente approvato.
Il comunicato ministeriale del 25 giugno sull’effetto della maturità sui diplomifici, nel ricordare gli stringenti controlli previsti (che saranno applicati a seguito dei provvedimenti attuativi previsti dal decreto) sottolinea appunto che per “in accordo con gli Uffici Scolastici Regionali e in attuazione del Protocollo d’intesa firmato con la Guardia di Finanza, è stata messa in atto, nei mesi precedenti, un’estesa azione ispettiva che ha portato alla revoca della parità a un alto numero di Istituzioni scolastiche”.
Il Ministro Valditara ha commentato: “La lotta contro i diplomifici sta iniziando a dare i suoi primi frutti concreti, il nostro impegno è per una scuola seria, contrassegnata dal merito e dalla legalità”.
Il comunicato prosegue poi snocciolando alcuni dati, che è opportuno inquadrare in quanto la materia è complessa e presenta varie sfaccettature.
Nel comunicato viene messa giustamente in evidenza la diminuzione del numero dei candidati di taluni istituti paritari opachi di questa maturità 2025 rispetto a quella del 2024, attribuendo il calo alla revoca della parità.
A dire il vero, la revoca della parità non è stata determinante (se non in parte per la Sicilia), in quanto il calo, notevole, di candidati degli istituti paritari si era già registrato l’anno scorso (quindi prima che avessero effetto le revoche) rispetto alla maturità del 2023 (con una flessione complessiva di ben 4.839 unità, una brusca inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti).
Era bastato l’annuncio da parte del Ministero (fatto subito dopo l’uscita dei dossier di Tuttoscuola e dettagliato a fine 2023) di ispezioni e di modifiche normative sulla parità per indurre molti candidati anche di regioni non soggette a visite ispettive a rinunciare.
L’effetto annuncio è continuato anche per questa maturità 2025, registrando un calo complessivo di altri 1.468 candidati negli istituti paritari, grazie anche in questo caso all’effetto delle revoche nel frattempo intervenute, soprattutto in Sicilia (mentre in Campania, regione degli istituti opachi, il calo è stato soltanto di 9 unità).
Il comunicato ministeriale si è anche soffermato sul dato dei “candidati esterni”, i cosiddetti privatisti (candidati che si preparano in modo autonomo e poi si presentano all’esame presso una scuola statale o paritaria). Forse l’intenzione di chi ha scritto il comunicato era di tentare una correlazione con i diplomifici, ma questi candidati non hanno un legame diretto con gli istituti presso i quali sostengono l’esame e ai quali vengono assegnati dagli USR.
Si legge nel comunicato del MIM: “Guardando ai dati della Maturità 2025 emerge, con riferimento ai candidati esterni, una diminuzione che riguarda sia la scuola statale che la paritaria. In particolare, i candidati esterni totali quest’anno sono 13.066, rispetto ai 13.787 del 2024, con un calo del 5,2%. I candidati esterni sono il 6,9% in meno rispetto al 2024 nelle scuole statali e l’1,3% in meno nelle scuole paritarie.
La flessione degli esterni alla Maturità, fra scuole statali e paritarie, ha avuto un picco in alcune regioni, in particolare in quelle dove il controllo sui cosiddetti diplomifici ha portato a un numero consistente di revoche della parità. In Calabria i candidati esterni sono quest’anno il 30,9% in meno: passano dai 747 del 2024 ai 516 del 2025. In Campania gli esterni sono il 25% in meno: passano dai 1.685 del 2024 ai 1.264 del 2025. In Sicilia sono il 23,9% in meno: erano 1.613 nel 2024, sono 1.228 nel 2025”.
A parte il refuso sulla Calabria (che non è stata coinvolta nel piano ispettivo, mentre il Lazio, non citato, sì), mettendo insieme privatisti della statale con quelli della paritaria si dà l’impressione che anche questi ultimi siano diminuiti, mentre invece sono aumentati in Campania e nel Lazio.
Infine, come dimostrato dalla tabella elaborata da Tuttoscuola sulla base dei dati pubblicati dal MIM per le ultime maturità, il fenomeno della diminuzione del privatisti alla maturità viene da lontano e non ha attinenza con l’andamento dei candidati interni.
Al di là di questo, il dato sui candidati esterni/privatisti non è particolarmente rilevante rispetto al fenomeno dei diplomifici, mentre è importante e significativo – e frutto delle azioni complessivamente attivate dal MIM nell’aver dichiarato guerra (finalmente) ai diplomifici – quello sul numero dei candidati totali degli istituti paritari, che come abbiamo indicato sopra è da due anni in calo. Ma ci torneremo presto con dovizia di particolari.
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