Diplomati magistrali al bivio. Concorso straordinario sì o no?

L’ordinanza cautelare con la quale la VI Sezione del Consiglio di Stato, sospendendo l’applicazione della nota sentenza n. 11 del dicembre dello scorso anno, ha riaperto virtualmente i giochi per circa 50 mila diplomati magistrali espulsi dalle GAE, potrebbe rischiare di illudere tanti diplomati e di farli rimanere a mani vuote.

Migliaia di loro si trovano davanti a un bivio imprevisto: sentenza o concorso straordinario.

Conviene attendere fiduciosi la nuova sentenza che il Consiglio di Stato emanerà in plenaria a febbraio o marzo, sperando che si riaprano per tutti i vecchi diplomati le graduatorie ad esaurimento oppure iscriversi al concorso straordinario per un posto sicuro che prima o poi verrà?

Lasciamo agli interessati la valutazione della prospettiva della prossima sentenza (pur sapendo che la speranza, vista la sentenza precedente, è tutta in salita), ma sulla scelta al bivio ci permettiamo di esprimere alcune considerazioni.

Le due strade – diciamolo subito – non sono in alternativa.

Mentre si attende la sentenza che verrà (qualunque essa sia), conviene innanzitutto presentare domanda di partecipazione al concorso straordinario.

Non costa tanto, si può fare.

Ma, visto che con i requisiti richiesti (due anni di servizio nell’ultimo ottennio) non tutti i diplomati magistrali ex-GAE potranno candidarsi al concorso, conviene compiere un altro passo avanti, perché non è solo importante candidarsi, ma anche partecipare, partecipare bene.

Partecipare con una buona prova orale può consentire di arrivare presto al ruolo, forse ben prima delle colleghe e colleghi eventualmente forse recuperati in modo straordinario alle GAE.