Dimezzamento dei permessi sindacali: le sforbiciate da Brunetta a Renzi

La decisione finale sulla riforma della PA sarà assunta dal Consiglio dei Ministri il 13 giugno prossimo, dopo aver raccolto pareri e proposte dei dipendenti pubblici (e non solo), ma sulla proposta del Governo di dimezzare permessi sindacali saranno soprattutto le Organizzazioni sindacali a far sentire la loro voce (probabilmente contraria), anche se già nei primi sondaggi dell’opinione pubblica sembra emergere un certo consenso intorno a quella proposta.

Nel punto n. 8 della lettera inviata ai dipendenti pubblici si parla di riduzione del 50% del monte ore dei permessi sindacali nel pubblico impiego che alcuni commentatori hanno già interpretato in forma estensiva come dimezzamento anche di distacchi dal servizio dei dipendenti sindacalisti.

A dire il vero a ridurre drasticamente il numero dei distacchi sindacali ci aveva già pensato il ministro Brunetta dell’ultimo governo Berlusconi che con riduzione del 15% per anno in un triennio ha portato il numero a 2.233, oltre ad altri 208 distacchi per regioni, enti locali e sanità, frutto di cumulo di ore di permesso. Un’altra indefinita quantità di distacchi, sempre conseguente a cumulo di ore, è stata attuata negli altri comparti per una quantità stimata intorno a altri 300 distacchi.

Se il dimezzamento riguarderà, dunque, tutti i distacchi (quantificabili in circa 2.700/2.800), potrebbero ritornare in servizio circa 1.300/1.400 dipendenti pubblici. Per il comparto scuola che attualmente dispone di 681 distacchi normali più altri 150 circa per effetto del cumulo di ore di permesso, potrebbero ritornare in servizio 410/420 persone.

Se invece il dimezzamento dovesse riguardare soltanto il monte ore di permessi sindacali oggi previsto, avremmo ricadute sia sull’attività sindacale sia sulla possibilità di cumulare una parte di quelle ore per trasformarle in distacchi.

Oggi per ogni comparto (esclusi Regioni, EE.LL. e Sanità) il monte ore di permessi sindacali (da distribuire tra le OO.SS. in base alla % di rappresentatività) è calcolato in 76,5 minuti per ogni addetto di ruolo in servizio. Per la scuola, stimati in 850mila gli addetti di ruolo, il monte permessi dovrebbe essere pari a 1 milione e 83.750 ore che, dimezzato, si ridurrebbe a poco più di mezzo milione, un terzo, comunque, da riservare alle RSU e il restante terzo da cumulare in distacchi.

Un altro monte ore di permessi riguarda la partecipazione alle riunioni di organismi direttivi statutari del sindacati: 165.901 ore (di cui 111.367 per il comparto scuola). Se dimezzato anche quello, i sindacati dovranno razionalizzare gli incontri.

Comunque vadano a finire le cose (dimezzamento del monte ore di permesso o anche dei distacchi) si annunciano cambiamenti significativi per il sindacato.