Dimensionamento della rete scolastica/2: sarà drastico o graduale?

Le Regioni del Sud che dovrebbero subire i tagli maggiori (quasi mille unità da togliere su un totale nazionale di 1.300) pagano le conseguenze del mancato aggiornamento in questi anni, se non in misura minima, della distribuzione della rete scolastica che attualmente comprende istituzioni scolastiche con un numero di alunni inferiore ai parametri richiesti a differenza di altre regioni che progressivamente si sono avvicinate ai parametri di legge.

La circostanza trova una conferma nella media attuale di alunni per istituzione scolastica, che è molto alta al Nord e al Centro, dove oscilla tra i 900 e i 940 studenti per istituzione, mentre al Sud e nelle Isole si aggira intorno a 710.

Trattandosi, in termini oggettivi, di un recupero difficile da realizzare a decorrere dall’anno scolastico 2011/2012 appare opportuno dispiegare l’azione di riassetto in un arco di tempo più lungo (triennio?), assumendo i parametri indicati dalla norma come obiettivo di riferimento a cui dovrebbe tendere la programmazione regionale. Inoltre i parametri quantitativi dovrebbero essere intesi come media regionale e non da perseguirsi nei singoli istituti come sembra suggerire la nota del Miur dello scorso 7 ottobre laddove nell’ultimo periodo fa presente “che sono possibili limitate deroghe al numero complessivo degli alunni per istituto comprensivo…”.