Dimensionamento della rete scolastica/1: chi non ha dato prima…

Il Miur ha diramato nei giorni scorsi una nota operativa per procedere al nuovo dimensionamento della rete scolastica previsto dalla legge 111 dell’estate scorsa. La nota (A00DGPER Prot. n. 8220 del 7.10.2011) è relativa soltanto all’operazione “istituti comprensivi” del 1° ciclo d’istruzione, il nuovo modello organizzativo in verticale (infanzia, primaria e secondaria di I grado) a cui dovranno conformarsi tutte le istituzioni scolastiche del settore.

La nota riporta in allegato una tabella con ripartizione per provincia, che dovrebbe rappresentare – molto teoricamente – l’obiettivo di riduzione complessiva delle istituzioni scolastiche in conseguenza dell’innalzamento della dimensione degli istituti comprensivi ad almeno mille alunni (500 alunni per quelle ubicate nei comuni montani e nelle piccole isole).

Si tratta di una tabella orientativa per le Regioni che dovranno attuare il dimensionamento della rete scolastica entro il 31 dicembre, dalla quale emerge che in termini di riduzione di istituzioni (e di personale dirigente e direttivo amministrativo) saranno soprattutto il Sud e le Isole che subiranno i maggiori impatti. Qualcuno si è già affrettato a parlare di discriminazione, perché al Nord la riduzione di istituzioni sarebbe molto ridotta. Ma il motivo di questo apparente squilibrio è un altro. La tabella è soltanto la ricognizione della situazione attuale, non il risultato di una decisione.