Differenze di valutazione? Eliminiamo il valore legale dei titoli…

Da Andrea Moro, cofondatore di ‘FARE per Fermare il declino’, riceviamo un interessante contributo, che volentieri ospitiamo, sulla questione delle differenze regionali nella valutazione degli studenti, messe in rilievo in questi giorni da Tuttoscuola nel suo recentissimo ‘Rapporto sulla qualità nella scuola in Lombardia’. Invitiamo i lettori interessati a intervenire sull’argomento, o a offrire nuovi spunti di discussione, a scriverci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

Le differenze regionali nella valutazione degli studenti sono uno dei tanti sintomi di un male ben più grave: differenze ben più gravi e di segno opposto nella preparazione e nelle conoscenze degli stessi, come documentato dall’Invalsi e dai numerosi rapporti dell’OCSE da diversi anni. La valutazione degli studenti è in parte soggettiva; tale arbitrarietà risulterebbe meno grave se i titoli di studio rilasciati dalle diverse scuole non fossero equiparati nei concorsi pubblici.

Questo è uno dei motivi per cui FARE per Fermare il declino propone di eliminare il valore legale dei titoli di studio. Ma l’eliminazione del valore legale serve anche a premiare le scuole ed i docenti meritevoli, perché induce una sana competizione fra scuole nel miglioramento dei propri risultati.

Il settore scolastico è uno dei pochi punti per i quali FARE per Fermare il declino non prevede una riduzione della spesa pubblica nei prossimi cinque anni. Ma si deve spendere meglio. Per eliminare le differenze regionali e inter-regionali nella qualità delle scuole noi vediamo una sola strada: maggiore riconoscimento dei docenti e dirigenti meritevoli nelle progressioni salariali e di carriera, e maggiore autonomia scolastica. L’autonomia non si deve limitare alla definizione della composizione degli organi decisionali interni. Maggiore autonomia deve anche significare possibilità per i dirigenti scolastici e degli organi che li coadiuvano di scegliere una filosofia educativa, che può essere diversa da scuola a scuola. Significa la possibilità per i dirigenti di scegliere i docenti più consoni alla filosofia educativa prescelta. Significa anche la possibilità di premiare i docenti meritevoli con progressioni salariali e di carriera. Significa infine anche la possibilità, in casi particolarmente gravi, di poter chiudere una scuola rimuovendo il dirigente responsabile dal suo incarico.

Prevediamo inoltre la sperimentazione, sulla base di un progetto dettagliato e in presenza di sufficiente domanda da parte dei genitori, dell’istituzione di scuole finanziate dallo stato ma gestite da cooperative di genitori e docenti, dotate di completa autonomia finanziaria ed operativa e svincolate da programmi e vincoli definiti a livello ministeriale, salvo il conseguimento di livelli di conoscenza minima definiti centralmente. Tali sperimentazioni possono essere particolarmente utili laddove le scuole tradizionali hanno conseguito ripetutamente risultati particolarmente negativi.

ANDREA MORO