Didattica e Distanze nell’Istruzione degli Adulti – 5° Convegno nazionale

800 persone iscritte da tutt’Italia e dall’estero per assistere al webinar sull’Istruzione degli Adulti a bassa scolarità. Sono insegnanti, educatori, volontari, linguisti, medici, operatori dell’accoglienza, ricercatori: tutte persone sempre più consapevoli ed interessate al tema di cui ormai da 5 anni il convegno “Cittadinanza e Analfabetismo” è diventato autorevole portavoce.

Il Comune di Reggio Emilia, insieme alla Rete Diritto di Parola e con il sostegno forte dei due Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti della città ha ben compreso l’importanza di guardare all’Istruzione degli Adulti come condizione per un pieno esercizio del diritto di cittadinanza.

Le realtà che hanno promosso l’evento sono inoltre consapevoli che, nel contesto dell’educazione, occorre fare rete. Occorre, cioè, costruire e mantenere un dialogo tra i mondi della ricerca, della scuola, dell’accoglienza e della Politica.

Un problema tecnico ha purtroppo impedito di coinvolgere il pubblico nella diretta del webinar. TUTTOSCUOLA, che forse in Italia è stata tra le prime a presentare via web una riflessione dedicata all’Istruzione degli Adulti in quest’epoca di emergenza sanitaria, vuole anche per questo sostenere l’iniziativa reggiana pubblicandone alcuni passaggi significativi.

Il focus di quest’anno sul tema dell’analfabetismo in età adulta è stato costretto a confrontarsi con l’anomalia dell’emergenza, che ha messo ulteriormente  in luce una serie di criticità già gravi nel campo dell’Istruzione e dell’inclusione sociale.

La crisi di questi mesi ha infatti allargato il fossato delle disparità e ha fatto emergere sempre di più le vulnerabilità della popolazione più fragile, come ha dichiarato in apertura del webinar l’assessore Daniele Marchi.

Ecco perché gli organizzatori dell’evento hanno voluto aprire il seminario proponendo una riflessione sul tema “Emergenza e cura: lingua italiana e diritti di cittadinanza”.

Uno degli interlocutori con cui queste realtà in rete hanno sempre voluto dialogare è il MIUR.

Per questo Paola Casi del CPIA Reggio Emilia Sud, nel suo intervento in apertura del webinar, si è espressamente rivolta al Ministro dell’Istruzione per chiedere rinnovata attenzione al tema dell’alfabetizzazione degli adulti a bassa scolarità.

Ascolta l’intervento di Paola Casi

Alla prima sessione di confronto hanno partecipato Federica Zambelli, dell’associazione Città Migrante, Carla Bagna, Direttrice del Centro Linguistico CLUSS dell’Università per Stranieri di Siena, Paola Casi, docente di italiano come lingua seconda presso il CPIA Reggio Sud e Vittoria Gallina, Esperta nazionale di life long learning e illetteratismo.

Ascolta gli interventi della prima sessione

Molti adulti sia italiani che stranieri, pur essendo in possesso di requisiti per accedere a cure e servizi, non sono stati messi in condizione di farlo, a causa delle loro difficoltà sul piano linguistico, nel campo delle competenze di lettura e scrittura o anche per via delle scarse abilità digitali.

Altri addirittura sono rimasti esclusi dalla consapevolezza e dalla cura a causa della mancanza di strumenti tecnologici.

La professoressa Bagna ha sottolineato come il dominio della parola scritta nella nostra società condizioni il nostro essere cittadini, passando dalla compilazione di moduli e formulari scritti e da risposte da giocare con immediatezza. I bisogni di molte persone rischiano di non venire intercettati a causa di questi filtri complessi.

La crisi ha messo in evidenza anche il ritardo del nostro Paese nell’uso di altre lingue ai fini di una diffusa comprensione dell’emergenza. Questo è un tema raccolto durante il webinar anche da Vittoria Gallina che, attraverso un’analisi di tre Focus OCSE promossi tra il 2017 e il 2020 a proposito del rapporto tra literacy e politiche di inclusione, ha ribadito quanta incomunicabilità vi sia tra il patrimonio che l’adulto immigrato porta con sé (sia a livello di formazione generale che a livello di competenza linguistica) e le ricettività del paese ospitante.

Il tema delle competenze e dell’accesso ai diritti naturalmente non rimangono confinati al solo  contesto migratorio. Durante il dibattito è emerso più volte che l’emergenza ha fatto esplodere anche l’analfabetismo funzionale degli italiani.

Su questo davvero occorrerà correre ai ripari attraverso un’idea politica nuova e coraggiosa. 

All’interno del webinar non è potuta mancare una sessione dedicata alla didattica a distanza, con attenzione particolare ad adulti analfabeti o debolmente scolarizzati.

A questo secondo focus hanno preso parte Fernanda Minuz, docente esperta di didattica per le lingue straniere, per la lingua seconda e per l’alfabetizzazione degli adulti, Rosa Pugliese, docente di didattica delle lingue moderne presso l’Università di Bologna e Alessandro Borri, insegnante di italiano come lingua seconda presso il CPIA Castel di Casio.

Ascolta gli interventi della seconda sessione

Interessantissima la riflessione sui divari digitali e sulle distanze che dovremmo imparare a considerare quando la didattica non è in presenza. Si è parlato di abilità digitali spesso più presunte che reali, di etica, privacy,  modelli culturali, povertà di strumenti, limiti di connessione, incontri.

La strumentazione tecnologica non è un supporto, ha osservato Minuz, ma è uno spazio virtuale che dobbiamo imparare ad abitare attraverso un’interazione tra i partecipanti. Anche in questa riflessione è quindi emersa con potenza la necessità di non perdere il radicamento con le biografie degli studenti e con i loro patrimoni.

È stato più volte ribadito inoltre che l’alfabetizzazione digitale dovrebbe entrare in modo strutturale nei corsi di lingua per adulti. Oltre a questo, e anche per questo, occorre che nel parlare di letteratismo  si rifletta sulle capacità di trattare testi multimodali.

La multimodalità, accanto al multilinguismo, fa parte della comunicazione: la scuola oggi deve prenderne atto. Non si tratta di un bisogno legato al solo momento di emergenza, ma si tratta di un’esigenza legata alla vita e alla comunicazione che ci sta trasformando.

Al termine della seconda sessione del webinar, Fernanda Minuz in accordo con Borri e Pugliese, ha lanciato la proposta di avviare un progetto che possa raccogliere le tante esperienze di didattica a distanza sperimentate in questi mesi, traducendole in un modello organico.

Il webinar si è concluso con un terzo gruppo di riflessione sulle Linee Guida dei CPIA rilette nel quadro delle nuove complessità.

Hanno preso parte a questo momento di confronto Sabrina Machetti, Direttrice del Centro CILS dell’Università per Stranieri di Siena, Rocco De Paolis, insegnante presso il Centro Provinciale Istruzione Adulti CPIA 2 di Torino e Lorenzo Rocca, coordinatore del Centro di Valutazione e Certificazione Linguistica dell’Università per Stranieri di Perugia ed esperto linguista del Consiglio d’Europa.

Il punto di partenza della riflessione di questa terza sessione è stato il contesto europeo.

Ascolta gli interventi della terza sessione

Da un report del 2019 del Consiglio d’Europa sulle politiche scolastiche attuate verso gli adulti debolmente alfabetizzati, appare ancora una notevole eterogeneità di scelte e strategie. Nella ricerca condotta dall’ALTE in collaborazione con il Consiglio d’Europa ed in particolare con il gruppo LIAM, su 41 paesi intervistati è possibile inoltre metterea fuoco varie debolezze anche nei contesti in cui l’utenza fragile sembra essere accolta.

Laddove infatti si dice che l’utenza debolmente scolarizzata viene intercettata dal mondo della formazione, di fatto spesso la cura si rivela insufficiente per la scarsa quantità di ore di alfabetizzazione dedicate. Gli adulti analfabeti, purtroppo, sono invece indiscutibilmente intercettati al momento dell’impatto con i test linguistici per l’ottenimento dei documenti di soggiorno: sono infatti loro che spesso non superano il test.

Anche in base a queste prime considerazioni, si è sottolineato che il tema della valutazione è certamente da rivedere completamente nell’ambito dell’istruzione degli adulti.

In questi giorni, per fortuna, nel dibattito dedicato ad altri ordini di scuola, qualcuno ha ripreso a parlare di valutazione formativa, ma nei CPIA l’esame di A2 sembra sempre più lontano da ogni principio pedagogico. Secondo i tre relatori dell’ultima sessione del webinar, anche tra i CPIA occorre riaprire questo importante dibattito, collocando la valutazione in un contesto formativo e sociale.

Alla fine di questo interessante aggiornamento, Machetti e Rocca hanno comunicato un nuovo accordo raggiunto tra associazione degli Enti Certificatori CLIQ e Ministero dell’Interno.

Dopo anni di grande impegno delle parti e proficui scambi, il Ministero ha deciso che in questa fase storica di emergenza, gli Enti Certificatori siano autorizzati a somministrare gli esami di livello A2 in modalità limitata alla SOLA COMPETENZA ORALE (!).

La speranza è quella che, anche dopo il periodo emergenziale, sia confermata la possibilità di somministrare il test di A2 in modalità solo orale, almeno per le fasce scarsamente alfabetizzate o per pubblici deboli.

Il raggiungimento di questo obiettivo sarebbe un traguardo di indubbio valore anche per gli organizzatori del convegno nell’ottica di una maggiore tutela dei diritti di cittadinanza.