Didattica a distanza: l’obbligo apre nuovi problemi

Con l’entrata in vigore il 9 aprile scorso del decreto legge 22/2020 è stato azzerato anche qualsiasi dubbio interpretativo sull’obbligo per i docenti statali di svolgere attività di didattica a distanza per i loro alunni. “In corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell’emergenza epidemiologica, il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione”. (art. 2, comma 3 del decreto legge 8 aprile 2020, n. 22).

Nei DPCM precedenti l’obbligo era sottinteso dalla disposizione che impegnava i dirigenti scolastici ad attivare la DAD (DPCM 4 marzo 2020): i dirigenti scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.

Era evidente che concretamente l’obbligo dei dirigenti era praticabile solamente se si attivavano i docenti: una specie di regola transitiva che, tuttavia, non aveva impedito la diffusione di ‘distinguo’ di esponenti sindacali che avevano invocato il diritto di libertà di insegnamento per non insegnare a distanza.  Come attivare l’obbligo

Il DL 22 ora afferma chiaramente l’obbligo per il quale diversi sindacati avevano da sempre sostenuto la non sussistenza, al punto da sostenere oggi – come fanno i Cobas Scuola – che, non essendo stata dichiarata espressamente obbligatoria la DAD prima del DL 22, i docenti avrebbero diritto di rivalsa nei confronti dei loro dirigenti scolastici che a suo tempo hanno imposto comunque la didattica a distanza.

Dopo la pausa pasquale la DAD obbligherà tutti di docenti ad attivarsi, piaccia o no; e a quel punto si aprirà un nuovo problema, non da poco: quale e quanta DAD? e come controllare una prestazione per la quale i docenti sono retribuiti?

Prima che sorgano contrasti e divergenze tra dirigenti, docenti e famiglie, sarà opportuno e urgente fissare contrattualmente la nuova modalità di prestazione per i docenti.

E, se è possibile, decidere prima (molto prima) che finisca questo anno scolastico tribolato.