Dibattito sul dossier 6 idee/3. Un’ipotetica proposta di legge

Nicola D’Amico, autorevole storico della scuola e prestigioso giornalista scolastico, ci ha inviato una sua rilettura in chiave normativa delle proposte contenute nel nostro dossier. Con l’ironia e l’understatement che lo distingue lo ha voluto definire un ‘divertissement’. Riteniamo che sia qualcosa di più: quasi una prova di fattibilità giuridico-amministrativa delle proposte che Tuttoscuola ha avanzato, con qualche integrazione d’autore. Lo ringraziamo e mettiamo a disposizione dei lettori questo suo contributo ( http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=31603 ) al dibattito e alla riflessione. A seguire gli articoli sul primo punto indicato nel dossier, ‘ottimizzare l’utilizzo delle strutture scolastiche’:

 

ART.1

L’usufrutto degli  immobili e delle attrezzature esistenti e da acquisire, ancorché di nuda proprietà di amministrazioni comunali e provinciali – e in taluni casi regionali o consorziali – appartiene alla scuola che ne usufruisce, che ne dispone a proprio  uso, il che comporta il diritto esclusivo ad utilizzarli nell’intero arco delle 24 ore a proprio beneficio didattico ed economico, ottimizzandone  lo sfruttamento.

ART.2

La scuola diventa di fatto da locataria a potenziale locatrice, ma la priorità dello sfruttamento degli immobili e delle attrezzature nelle ore non curriculari deve essere data all’arricchimento culturale degli alunni, incrementando anche il rapporto delle famiglie e il loro supporto. A tale scopo si tenderà ad assorbire verso la totalità tutte le attività – culturali, ludiche, sportive,  di benessere – finora  svolte nella scuola da privati, fatte salve possibili sinergie specialistiche in regime di partenariato convenzionato,  integrando il calendario scolastico sia in senso verticale, allungando gli orari di funzionamento dell’istituto nei giorni di lezione, o in senso orizzontale, cioè tenendo aperta la scuola quando essa di norma è rimasta finora chiusa (ad esempio organizzando summer camp e lezioni integrative o di recupero).

ART. 3

I servizi di cui all’articolo precedente debbono essere usufruiti a  pagamento da parte delle famiglie di reddito superiore a quello previsto nella Regione di competenza per la concessione delle agevolazioni economiche in sede di fruizione dei servizi sanitari e sociali. Le somme ricavate sono destinate, insieme ad altre risorse legittimamente stanziate, a retribuire il personale coinvolto, con rifermento a tariffe orarie concordate con i locali organismi sindacali, esclusa tassativamente ogni discriminazione tra disciplina e disciplina.

ART. 4

Il personale della scuola potrà essere coinvolto in – del resto improcrastinabili –  azioni di recupero degli alunni a rischio di rinvio alla sessione autunnale o peggio di bocciatura (spesso precondizione per l’abbandono scolastico, fenomeno da combattersi con ogni mezzo), mediante corsi da tenersi nel periodo che va dalla metà di giugno alla metà di luglio. L’iniziativa presenta un alto valore e grandi prospettive di successo, grazie alla nota “sindrome di Pigmalione” (il contatto ‘personalizzato’ con il docente da parte di alunni autoesclusosi nel corso dell’anno scolastico). Il servizio dovrà essere  svolto  preferibilmente dai docenti delle rispettive classi o, comunque, della stessa scuola.