
Prosegue il dibattito sullo studio dei dialetti a scuola. Secondo Giuliano Cazzola (Pdl), vice presidente della commissione lavoro della Camera dei Deputati ed ex sindacalista Cgil, “con tutto il rispetto per i dialetti locali, gli italiani, e in particolare i giovani hanno un handicap ben più serio: la scarsa confidenza con le principali lingue straniere e segnatamente con l’inglese che è ormai l’idioma del mondo. Non si trova lavoro in Europa parlando correntemente bergamasco“.
Caso mai, dice in una nota semiseria il ministro per l’Attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi, “proponiamo alla Gelmini l’introduzione del napoletano in tutte le scuole. In fondo, dopo l’inglese è la lingua internazionale per eccellenza“.
Taglia la testa al toro, o almeno spera di farlo, il capogruppo PDL al Senato, Maurizio Gasparri: non si può fare “perché non è nel programma“. Basterà?
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