Di Menna (Uil Scuola): ‘le nostre proposte su Regolamento e iscrizioni’

Domani 12 febbraio riprende il confronto tra i sindacati della scuola e il ministro Gelmini. I rapporti tra i sindacati e il ministro attraversano una fase particolarmente complessa, dominata dalle preoccupazioni per le conseguenze dei tagli (o della ristrutturazione della spesa, come preferisce dire il ministro) apportati dalla legge n. 133 al bilancio della Pubblica Istruzione. A complicare le cose ci sono anche le forti divergenze tra i sindacati su come gestire la trattativa con il ministro, mentre le famiglie appaiono disorientate. Su questi temi caldi abbiamo raccolto l’opinione di Massimo Di Menna, segretario generale della UIL scuola. 

L’incontro del 12 febbraio tra sindacati e ministro Gelmini può essere decisivo per la determinazione degli organici per il prossimo anno scolastico. Qual è il clima?

Dopo l’incontro di Palazzo Chigi di metà dicembre sono state fatte aperture con le differenti opzioni per il tempo scuola e le conferme per il tempo pieno e prolungato. Viene mantenuta inoltre la riduzione del numero di studenti per classe in presenza di alunni disabili. Ma il modo con cui i regolamenti sono stati scritti lascia una profonda incertezza, che sta creando problemi e confusione nelle scuole“. 

Le iscrizioni sono in corso. Avete consigli da dare alle famiglie?

Il dato che emerge chiaramente, al momento, è che le scuole non sanno se avranno organici adeguati a garantire il tempo scuola nella misura richiesta dalle famiglie. Si può dare un consiglio pratico: poiché ‘ragionevolmente’ le scuole che lo scorso anno avevano il tempo prolungato lo vedranno riconfermato, è preferibile, invece di andare in giro a caso,  rivolgersi a scuole che già hanno questo modello in atto: c’è un servizio mensa già assicurato e  modalità didattiche già sperimentate.
C’è poi un secondo aspetto che crea confusione e incertezze sulle scuole, ed è quello legato alle attività da svolgere nei laboratori didattici. Si tratta di attività pomeridiane che le scuole hanno organizzato per laboratori, ma se gli istituti non sanno esattamente di quale organico potranno disporre il prossimo anno, la programmazione diventa impossibile”.

Quali sono le richieste e le proposte che il vostro sindacato intende avanzare nel confronto con il ministro?

Sosterremo cinque proposte:

–         una modifica al regolamento che reintroduca la possibilità delle compresenze che rappresentano una modalità per favorire l’organizzazione delle classi per gruppi di livello e aree disciplinari;

–         lasciare autonomia alle scuole nell’articolazione oraria degli insegnanti. Questo punto deve trovare riscontro nella direttiva sugli aspetti organizzativi e didattici che il ministero deve emanare;

–         organici adeguati a queste esigenze;

–         le classi successive alle prime debbono mantenere il modello preesistente e va garantita ai ragazzi la continuità del modello didattico e organizzativo;

–         una veloce definizione del tavolo del precariato e risposte in termini di stabilità e tutela del lavoro e dei redditi del personale precario“.

In questi ultimi tempi sono emerse divergenze su come gestire il confronto con il ministero, in particolare con la Flc-Cgil, che sostiene una linea di più forte contrapposizione, e non ha sottoscritto il contratto per il rinnovo biennale. Che cosa vi aspettate dai prossimi incontri?

Ci aspettiamo risposte positive e celeri da parte del ministero. Serve un confronto basato sulla concretezza, rispettoso del lavoro che fanno le scuole, evitando scontri ideologici che hanno per effetto solo quello di scaricare sulle scuole incertezze e confusione”.