Decreto scuola, per i concorsi non serve il parere del CSPI

Approvato il decreto scuola in Consiglio dei Ministri. Tra le misure previste si parla anche dei concorsi scuola e dell’approvazione in CSPI. Nel dettaglio, l’articolo 3, particolarmente riferito al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), prevede che per tutta la durata dell’emergenza sanitaria gli eventuali pareri richiesti dal ministero devono essere resi entro il termine di sette giorni. Decorso tale termine senza l’espressione di parere, il ministero può procedere in autonomia.

Per i provvedimenti già trasmessi (sono quelli relativi ai concorsi) per i quali il CSPI non ha ancora reso il parere e il termine per renderlo non è scaduto, il termine decorre dalla data di entrata in vigore del decreto.

Di fatto questo consente di varare immediatamente i regolamenti concorsuali e di pubblicare i relativi bandi, primo dei quali quello per scuola primaria e dell’infanzia.

Il ministero potrebbe considerare, senza vincolo, i pareri (informalmente noti) predisposti dalle sezioni del CSPI a febbraio che l’adunanza plenaria del Consiglio, per mancanza del numero legale, non era stata in grado di approvare.

Ricordiamo che la soluzione era stata prospettata un mese fa anche da Tuttoscuola.

Aggirato il vincolo del parere del CSPI, resta però integra la fattibilità vera e propria dello svolgimento dei concorsi.

Se regolamenti, decreti direttoriali e bandi saranno definiti dal MI, la macchina concorsuale sarà pronta, ma non è detto che possa iniziare il suo percorso.

È improbabile che questo avvenga per il concorso ordinario, mentre una residua speranza c’è per lo straordinario della secondaria.

Il decreto non fa menzione del possibile rinvio delle elezioni del CSPI, diversamente da quanto era stato previsto nelle prime versione del decreto dove si disponeva che la componente elettiva del CSPI è prorogata al 31 agosto 2021, in deroga alle disposizioni di cui al decreto legislativo 30 giugno 1999, n. 233.