Decreto: ok per Andis, centralista per Disal
Prime reazioni della associazioni professionali dei dirigenti scolastici alla approvazione del decreto legge ‘L’istruzione riparte’
L’ANDIS – Associazione Nazionale dei Dirigenti Scolastici – attende di leggere il testo completo del provvedimento per un giudizio di merito definitivo, ma non nasconde il suo orientamento nettamente positivo: “sembra comunque fuor di dubbio che siamo di fronte a una netta, rivoluzionaria inversione di tendenza, che rimette la scuola tra gli interessi del Governo e se ne riconsidera la centralità per pensare a prospettive di sviluppo per il Paese”.
Perciò l’attenzione dell’ANDIS “sarà volta anche a stimolare l’uso corretto, tempestivo ed efficace delle risorse per migliorare la qualità del servizio scolastico e garantire a tutti gli studenti il successo formativo per il reale inserimento nel mondo del lavoro”.
Anche DiSAL (Dirigenti scuole autonome e libere) “apprezza la scelta del Governo di riprendere ad investire sull’istruzione, bene cruciale per lo sviluppo della nazione, anche se questi investimenti riguardano i futuri anni scolastici”, ma rileva che “purtroppo non sembrano esserci misure che valorizzano la professione dirigente nelle scuole: si torna al centralismo statale nel reclutamento (anche grazie al fallimento di un concorso mal organizzato e mal gestito nelle regioni); non si danno dirigenti scolastici alle centinaia di scuole che restano quindi affidate a mezzo tempo a presidi (con l’enorme abuso delle reggenze, specie nella grave situazione della Lombardia). Gli esoneri ai docenti vicari, se premiano richieste sindacali, non risolvono il diritto di tutte le scuole ad una direzione stabile, rischiando di allontanare sempre più la professione del preside dal compito di direzione educativa dell’istituzione scolastica autonoma che DiSAL da sempre difende e rivendica”.
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