Decreto-legge sui diplomifici. Il Governo rompe gli indugi

Il ministro Valditara ha annunciato per il Consiglio dei Ministri di domani, 28 marzo, la predisposizione di un decreto-legge sui diplomifici, in considerazione della eccessiva lentezza nella definizione dello specifico disegno di legge da parte del Parlamento.

Il ddl sui diplomifici, annunciato a grandi linee nel dicembre 2023 in risposta alle denunce di Tuttoscuola di sei mesi prima, era stato varato dal Consiglio dei Ministri un anno fa e presentato alle Camere nell’ottobre scorso.

Il decreto-legge di domani cercherà, pertanto, di recuperare il tempo perduto e consentire, forse dal prossimo settembre, di disporre di misure atte a prevenire e contrastare il deprecabile fenomeno.

Sulla base di quanto contenuto nel disegno di legge (art. 16 ddl semplificazioni) varato l’anno scorso, il decreto-legge di domani dovrebbe contenere, tra l’altro, queste disposizioni:

• Non potrà essere autorizzata l’attivazione di più di una classe terminale collaterale per ciascun indirizzo di studi già funzionante in una scuola paritaria. 

• Lo studente potrà sostenere nello stesso anno scolastico gli esami di idoneità per non più di due anni di corso successivi a quello per il quale ha conse¬guito l’ammissione per effetto di scrutinio finale.

• Le scuole paritarie dovranno adottare obbligatoriamente il protocollo informatico e il registro elettronico.

A differenza di quanto previsto nel comunicato ministeriale del dicembre 2023. il decreto-legge non dovrebbe prevedere un numero minimo di studenti per classe, in quanto già nel ddl del marzo scorso il testo non prevedeva più il limite minimo (almeno otto studenti per classe).

Il DL non dovrebbe nemmeno parlare di studenti-lavoratori, una questione che nel contenzioso tra Uffici Scolastici Regionali e TAR era stato oggetto di controversie concluse sempre a favore degli istituti paritari.