Debiti: ci vorrebbe una decisione esemplare ma pragmatica

Un sano realismo politico dovrebbe indurre il ministro Gelmini ad assumere una decisione esemplare di conferma dei momenti di verifica del recupero degli apprendimenti e di colmatura dei debiti; ma fissando altri tempi e modi: collocare i momenti di verifica non solo alla fine del corrente anno scolastico ma per l’intero l’anno scolastico 2008/2009, in concomitanza con lo svolgimento delle ordinarie attività didattiche. Insomma, dal momento che in poco tempo (da quando sono state cambiate, giustamente, le regole) non si recupera, tutti gli studenti compresi quelli con risultato negativo in una o poche discipline, dovrebbero avere la possibilità di recuperare il deficit formativo fino al giugno 2009.

Il differimento del termine di decorrenza della obbligatorietà dei recuperi garantirebbe una maggiore flessibilità organizzativa alle scuole, una assunzione di responsabilità da parte dei dirigenti scolastici, docenti e delle famiglie, e il tempo politico necessario per reperire gli stanziamenti necessari. In attesa di interventi di riforma (in primo luogo di riorganizzazione istituzionale ed amministrativa) per garantire al Paese una scuola seria e credibile.

La scuola oggi ha bisogno non di adempimenti formali per la soddisfazione di un precetto normativo, non di più bocciati, ma di una strategia sicura, autorevole, di un approccio non frammentato ma sufficientemente unitario ai tanti problemi, capace di partire dalla constatazione delle attuali deficienze, di accettare le sfide del merito, di soppesare i pericoli, di promuovere il diritto all’istruzione, di metabolizzare i conflitti con senso di responsabilità.

Al Ministro il compito di definire la strategia possibile, con la consapevolezza che la sottovalutazione dei problemi finirebbe per essere pagata amaramente.