Ddl formazione iniziale, prove concorso: più importante conoscere la materia o saperla insegnare?

Lo schema di decreto legislativo per il riordino del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria, come Tuttoscuola ha già evidenziato, rivoluziona (forse in meglio) l’assetto del concorso attualmente ancora in fase di svolgimento per un quarto delle procedure previste.

Il nuovo concorso, accompagnato da una successiva fase formativa dei vincitori (non servirà più l’abilitazione per l’accesso) e per il momento riservato ai settori della secondaria, prevede (art. 6) due prove scritte a carattere nazionale che si svolgeranno in tempi successivi tra di loro, in quanto si accede alla seconda prova soltanto se si supera la prima.

La prima prova è finalizzata ad accertare la conoscenza della disciplina di insegnamento, la seconda ad accertare la conoscenza delle discipline pedagogiche e delle metodologiche e didattiche.

In sintesi: la prima prova vuole accertare se il candidato conosce la materia che dovrà insegnare, mentre la seconda vuole verificare se la sa insegnare. 

Ovviamente per essere un bravo insegnante occorre il possesso di entrambe le conoscenze: sapere quel che si insegna e saperlo insegnare.

Visto però che il concorso prevede un prima e un dopo, ci poniamo una domanda: è più importante la prima prova (conoscere la materia) o la seconda (saper insegnare)?

Considerato che tutti candidati hanno acquisito nel loro corso di laurea i fondamentali della disciplina, non è prioritario accertarne nuovamente il possesso, mentre, al contrario, non fa parte del loro bagaglio culturale e professionale la competenza pedagogica, metodologica e didattica, di cui è prioritario accertare il possesso. Avremmo preferito l’inversione delle prove.    

Questo il testo dell’articolo relativo alle prove d’esame dello schema di decreto (Articolo 6): “Il concorso prevede tre prove di esame, delle quali due, a carattere nazionale, sono scritte e una orale. Per i candidati che concorrono su contingenti di posti di sostegno è prevista una ulteriore prova scritta aggiuntiva a carattere nazionale. La prima prova scritta ha l’obiettivo di valutare il grado delle conoscenze del candidato su una specifica disciplina, scelta dall’interessato tra quelle afferenti alla classe di concorso. Nel caso delle classi di concorso concernenti le lingue e culture straniere, la prova deve essere prodotta nella lingua presceIta. Il superamento della prima prova è condizione necessaria per accedere alla prova successiva. La seconda prova scritta ha l’obiettivo di valutare il grado delle conoscenze del candidato sulle discipline antropo-psico-pedagogiche e sulle metodologie e tecnologie didattiche. Il superamento della seconda prova è condizione necessaria per accedere alla prova successiva“.