Tuttoscuola: Non solo statale

Dalla Fism la richiesta di una parità non solo formale

La libertà di educazione e la parità scolastica necessitano di essere sostenute e promosse non soltanto a parole, ma con politiche e azioni concrete che le rendano effettive. Gli organi direttivi della Fism – Federazione Italiana Scuole Materne, riuniti oggi a Roma, sottolineano l’urgenza dell’erogazione dei 130 milioni di euro il cui reintegro è stato approvato, solo pochi giorni fa, dalla Conferenza Stato Regioni: “ogni ulteriore ritardo accresce le serie difficoltà delle scuole Fism e delle famiglie dei bambini che le frequentano“.

Nel frattempo, è detto in una nota, “nella bozza preliminare di Finanziaria per il 2011 sono previsti, per le scuole paritarie, che fanno parte a pieno titolo del sistema nazionale di istruzione, tagli pari quasi al 50%! Nel caso in cui questi tagli fossero mantenuti, molte scuole dell’infanzia Fism potrebbero essere costrette, loro malgrado, a cessare di fornire il loro pluridecennale servizio pubblico alle rispettive comunità“.

Non possono essere deluse – afferma il segretario nazionale della Fism Luigi Morgano – le attese dei genitori di 500 mila bambini che frequentano le 8.000 scuole Fism presenti in 4.800 comuni italiani: esse rappresentano l’80% delle scuole dell’infanzia non statali. Senza queste scuole lo Stato, se volesse sostituirle, dovrebbe spendere oltre 4 miliardi di euro all’anno soltanto per il personale. Un bambino che frequenta la scuola dell’infanzia statale costa allo Stato 6.116 euro all’anno contro i 584 euro, contributo rimasto immutato dal 2001, per un bambino che frequenta una scuola dell’infanzia paritaria. Bisogna guardare alla parità – prosegue Morgano – come innovazione e risorsa nell’interesse dell’intero sistema scolastico nazionale, in analogia a quanto già avviene per altri servizi pubblici, a partire dal Servizio sanitario nazionale“.

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