
Dalla Carrozza un invito agli studenti a essere ‘ribelli’
Il ministro esorta i ragazzi a non accettare passivamente quello che viene loro proposto
Un invito a essere protagonisti, a impegnarsi in prima persona ma anche un messaggio positivo che il nostro paese può uscire dalla crisi proprio attraverso l’istruzione. E’ quello lanciato dal ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza che questa mattina ha partecipato all’inaugurazione del liceo classico ‘Socrate’ quasi distrutto dalle fiamme lo scorso 13 luglio e restaurato a tempo di record con l’impegno di Comune e Provincia di Roma e ministero. “Sono molto legata all’istruzione pubblica, noi tutti dobbiamo essere consapevoli di formare la futura élite culturale del paese. Elite – ha sottolineato – che deve tornare ad essere motore della nostra società soprattutto in momenti di crisi”.
Facendo riferimento proprio all’attuale crisi, il ministro ha sottolineato che il tasso di abbandoni e la dispersione dipenda più “da difficoltà economiche dovute alla crisi che dalla volontà dei genitori di non mandare i figli a scuola. Il nostro compito è quello di mettere in atto tutte le politiche per fare in modo che l’accesso allo studio sia su base egualitaria e non sulla base dello stato sociale. Il principio di solidarietà è alla base della nostra Costituzione, della nostra società e tiene insieme anche l’Unione europea“. Il ministro ha quindi invitato gli studenti a rileggere all’inizio dell’anno la nostra Carta costituzionale.
Riferendosi quindi al rogo che ha colpito il liceo e alla immediata ristrutturazione dell’edificio, il ministro ha evidenziato come “questo evento del liceo Socrate ci ha fatto vedere la capacità degli italiani, mai perduta, di sentirsi parte di una comunità. Da voi – ha detto quindi rivolta agli studenti – ci sia spetta la fatica del concetto. L’augurio – ha aggiunto – è che da queste aule escano persone che ci porteranno fuori dalla crisi“. Invitando quindi gli studenti a scegliere ciò che faranno nel futuro già dagli ultimi anni del liceo il ministro li ha esortati a “pensare che lo studio è la preparazione ad essere buoni cittadini e persone consapevoli. Siate ribelli – ha concluso – non accettate solo quello che vi viene proposto“.
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