CSPI: la metà dei seggi alla Cgil-scuola

Il comunicato della Flc-cgil in attesa dei dati ufficiali del Miur

Si conosceranno tra una settimana gli esiti delle elezioni per il CSPI, ma, dopo alcune anticipazioni dei giorni scorsi, la Cgil-scuola rompe il silenzio, annunciando un esito più che favorevole per le sue liste in tutti i settori.

Domenico Pantaleo, segretario nazionale della Flc-cgil ha dichiarato: Le nostre liste CGIL-Valore Scuola hanno vinto nettamente alle elezioni del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI) del 28 aprile scorso, assicurandosi ben il 50% dei seggi.

Siamo soddisfatti perché abbiamo condotto una battaglia per affermare i principi della democrazia e della partecipazione. Anche per l’affluenza al voto, oltre il 50%, un vero miracolo se si pensa al fatto che le liste si sono dovute preparare in tre giorni e che la campagna elettorale di fatto non c’è stata.

Con una presenza alle urne di 449.740 persone, oltre la metà degli aventi diritto al voto, le nostre liste hanno conquistato 9 seggi su 18, con rappresentanti in tutte le componenti del comparto scuola, nessuna esclusa, a partire da quelle (infanzia e ATA) dove il seggio in palio era uno solo.

È una vittoria importante – ha proseguito Pantaleo – a seguito della battaglia politica e giudiziaria che la stessa FLC CGIL ha condotto in solitario per restituire alla scuola un organo consultivo, abolito nel 2013, che permette ai rappresentanti eletti di essere interpellati di diritto prima dell’approvazione di decreti e leggi sulla scuola.

Ora occorrerà attendere la proclamazione ufficiale degli eletti che potrebbe arrivare prima della fine del mese. Il CSPI, però, non potrà essere insediato fino a quando gli altri 18 membri, non elettivi, saranno nominati dal ministro.

L’insediamento potrebbe avvenire dopo l’estate, ma la Cgil-scuola non ha intenzione di aspettare ancora. Pantaleo ha aggiunto: Il Governo adesso non ha più alibi: da subito deve eliminare quell’articolo del DDL in discussione in Parlamento, antidemocratico e inaccettabile, che dice espressamente che le leggi sulla scuola fino al 2016 possono fare a meno del parere consultivo del CSPI. Adesso è stata ridata voce alla scuola: quest’organo esiste e bisogna renderlo operativo affinché le leggi e i provvedimenti si facciano ascoltando preventivamente i rappresentati eletti nel CSPI.