Crui: togliere l’Imu per le università

La Conferenza dei rettori (Crui) chiede che agli atenei sia concessa la sospensione del pagamento dell’Imu nell’attesa della riforma annunciata per il mese di agosto in quanto le Università sono “enti prevalentemente non commerciali”.

E’ proprio qui che nasce la questione – dichiara Marco Mancini, presidente della Crui -, la legge 504/92 che istituiva l’Ici stabiliva, infatti, che fossero esenti dal pagamento gli enti pubblici con una destinazione prevalente di tipo non commerciale (comprese le Università). Ovvero quelli che svolgono attività che sono un servizio per i cittadini: attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive. Nella legge sull’Imu si parla, viceversa, solo di didattica. Le scuole sono esentate, giustamente, ma il fatto che le Università svolgano anche ricerca ha creato l’ostacolo all’esenzione. Ma la ricerca è una funzione istituzionale che è connessa con la didattica! Una delibera della Corte dei Conti del 14.7.2011 è in tal senso esplicita. Essa esclude dal controllo preventivo della sua Sezione Centrale sia gli incarichi di docenza che ogni fattispecie intimamente e strettamente connessa ad essa (studio e ricerca)“.

Inoltre – aggiunge Mancini – se anche volessimo prendere in considerazione l’aberrante separazione di didattica e ricerca come dovrebbero regolarsi gli Atenei? Didattica e ricerca vengono svolte in gran parte negli stessi locali. Quali dovremmo considerare sottoposti a tassazione e quali no?“.

Il Governo – conclude Mancini – “dovrebbe semplicemente prendere atto del fatto che la didattica e la ricerca sono servizi pubblici al pari di quelli scolastici e che è urgente, dunque, sospendere il pagamento dell’Imu. A maggior ragione a fronte del taglio del 15% che le finanze delle Università hanno già subito in soli quattro anni”.