
CPIA/2. La formazione dei migranti, opportunità reale
Il decreto del Miur dello scorso novembre precisa che le attività che i CPIA decideranno di realizzare con i fondi assegnati per i lavori della Commissione dovranno concretizzarsi in un seminario articolato per piccoli gruppi di lavoro ai quali parteciperanno sia i docenti del CPIA sia quelli dei corsi di secondo livello.
Una parte dei fondi assegnati è correlata alla realizzazione di interventi di ampliamento dell’offerta formativa e alle attività di ricerca, sperimentazione e sviluppo. I CPIA potranno ideare e progettare la realizzazione di iniziative per l’integrazione e l’arricchimento dei percorsi di istruzione degli adulti come, per esempio, corsi di livello A1 e corsi di livello B1, corsi per il potenziamento delle competenze informatiche, iniziative di raccordo con altre tipologie di percorsi di istruzione e formazione, così come iniziative di adattamento degli assetti didattici negli istituti di prevenzione e pena per gli adulti detenuti. Di particolare interesse è la previsione di azioni di ricerca per le aree tematiche concernenti la valutazione, le tecnologie didattiche, la documentazione educativa, la ricerca didattica.
“I consistenti finanziamenti – sottolinea a Tuttoscuola la dssa Rosaria Pagano, direttore generale dell’USR della Liguria – costituiscono un segnale molto promettente nel contesto di cambiamento e di evoluzione nel quale i CPIA sono impegnati. Gli aspetti di rilevante interesse delle iniziative possono costituire la base di forti spinte evolutive per un’effettiva equiparazione delle possibilità di vita, favorendo, con la individuazione di valori condivisi da tutti, anche le relazioni interetniche e culturali”.
“I CPIA – aggiunge la prof.ssa Ada Maurizio, dirigente dell’istituto superiore “Cattaneo” di Roma – primi tra tutti, sono chiamati a fare i conti con questa realtà. Il sistema scolastico è chiamato a fornire, anche, agli immigrati ed ai figli degli immigrati gli strumenti necessari a comprendere e ad esprimersi”.
“Il futuro delle prossime generazioni degli immigrati – conclude la prof.ssa Flora Beggiato, dirigente scolastico dell’istituto superiore “Da Vinci” di Roma – tende ad identificarsi con quello delle generazioni coetanee italiane. Se non saremo capaci di creare le condizioni di incontro, non mancheranno motivi di scontro, come dimostrato dai recenti avvenimenti nell’Unione Europea”.
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