Tuttoscuola: Non solo statale

Costo standard/3. Giannini non c’è, ma fa sapere…

In rappresentanza del ministro Stefania Giannini, impegnata a Matera nella cerimonia conclusiva della kermesse telematica su ‘La Buona Scuola, è intervenuto a Milano il direttore generale degli ordinamenti scolastici e dell’autonomia Carmela Palumbo.

L’intervento del dirigente ministeriale, che è stato probabilmente in questi mesi il più stretto collaboratore del ministro sulle tematiche della ‘Buona Scuola’, ha offerto qualche indicazione sull’orientamento della titolare di viale Trastevere anche in materia di Costo Standard e parità. Palumbo non si è espressa, ovviamente, in termini politici, e il suo approccio al tema è stato di carattere sistemico, muovendo dalla sottolineatura della principale finalità del documento politico-programmatico (così l’ha definito) ‘La Buona Scuola’, che è quella di offrire ai giovani il tipo di competenze che oggi servono per migliorare le loro chances di occupabilità. Di qui l’attenzione per le lingue, l’alternanza, i tirocini, l’apprendistato, per la digitalizzazione e il pensiero computazionale. Competenze che devono essere possedute da tutti i giovani di tutte le scuole, statali e paritarie.

Da qui l’importanza del nuovo sistema di valutazione per tutte le scuole: anche quelle paritarie saranno coinvolte intanto nell’autovalutazione di istituto prevista per il prossimo mese di luglio, e anche per esse ci sarà in futuro la valutazione esterna, in modo da favorire la trasparenza e la comparabilità tra le diverse scuole a parità del contesto socio-economico.

Sulla valutazione dei docenti Palumbo è stata cauta, rinviando anche all’esito della consultazione: la scelta sarà tra due modelli, uno ispirato alla sperimentazione ‘Valorizza’,  che premia chi acquisisce meriti sul campo (meritocrazia reputazionale), l’altro fondato invece sulla previsione di una carriera con figure intermedie (middle management) e retribuzione diversificati (meritocrazia professionale).

Quanto all’adozione di un sistema di finanziamento basato sul Costo Standard, di cui parla peraltro  l’articolo 119 della Costituzione (“inattuato”, ha notato), un percorso di avvicinamento potrebbe essere costituito dall’estensione del modello attualmente applicato per la scuola dell’infanzia agli altri gradi di istruzione.

Va inoltre considerato che a livello internazionale si va già in direzione del calcolo del CS: lo fa per esempio il rapporto Ocse Education at a Glance, i cui dati sono stati utilizzati in Italia come parametro di riferimento per risolvere la questione del pagamento dell’IMU da parte delle scuole paritarie. “Si può lavorare in questa direzione”, ha concluso Palumbo.

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