Cosa cambia nella scuola primaria

La scuola primaria occupa la scena da protagonista, suo malgrado. È il settore scolastico investito maggiormente da cambiamenti strutturali, di quelli, per capirci, che lasciano il segno e non solo a causa del ritorno del maestro unico.

Le famiglie che iscrivono il proprio figlio a scuola per la prima volta potranno scegliere il modello di orario settimanale a 24 ore o a 27; se sono disponibili ulteriori posti in organico, la scuola potrà presentare anche il modello orario fino a 30 ore.

Prima della presentazione del regolamento, era circolata la voce che nelle classi successive alla prima venisse cancellata completamente l’attuale organizzazione modulare che prevede, per capirci, tre docenti su due classi e funzionamento a 30 ore.

Il testo finale approvato dal consiglio dei Ministri precisa che le classi successive alla prima continueranno a funzionare con il modello orario attuale, ma avranno (e non è poco) il quasi totale azzeramento delle compresenze.

È prevedibile che qualche figura di docente venga a mancare nei diversi plessi scolastici. In molti casi, dove con il funzionamento delle attività didattiche erano previsti alcuni rientri pomeridiani con servizio di mensa, quasi certamente mancheranno insegnanti per l’assistenza educativa al pasto dei ragazzi, mettendo in discussione questo servizio erogato dai comuni.

Il modello a tempo pieno per 40 ore con due insegnanti, nelle scuole attrezzate e dotate dei necessari servizi  per farlo funzionare, potrà funzionare per tutte le classi come prima. Si preannuncia un piano pluriennale per l’ampliamento del tempo pieno sul territorio.

E, come il tempo pieno, restano anche gli anticipi di ammissione alla prima classe per bambini che compiranno sei anni di età entro il 30 aprile del 2010.

Un’altra novità: la data per l’assoggettamento all’obbligo di istruzione (sei anni di età) che la riforma Moratti aveva anticipato al 31 agosto, ritorna quella del 31 dicembre.